La possibilità di fare acquisti E-Commerce, cioè di poter comperare beni o servizi attraverso Internet, è diventata una realtà quotidiana. Tutti noi ci troviamo, o ci siamo trovati, a fare acquisti di beni usando un sito internet come se fosse un negozio.
Il rapporto della Commissione europea
A confermare questo trend è stata anche la Commissione europea che ha rilasciato i dati una ricerca su questo campo fatta circa 1800 imprese e 8000 contratti di distribuzione. L’obiettivo della ricerca, partita il 6 maggio del 2015, era quella di analizzare questa pratica e valutare infrazioni nelle leggi antitrust.Aspettando i dati definitivi del rapporto, che dovrebbero uscire nel primo trimestre del 2017, si è rilevato che la media di popolazione europea, nello spicchio di età fra i 16 ai 74 anni, che usa Internet per fare acquisti è del 53% mentre nel 2007 era solo il 30%. In alcuni Paesi si raggiungono picchi di popolazione dell’80% la Gran Bretagna mentre il fanalino di coda è la Romania con solo l’11%. Questo dato è stato considerato anche valutando la percentuale di popolazione che può accedere alla rete.
L’Italia è uno dei paesi dove proprio l’E-Commerce è in continua espansione. Infatti al maggio di questo anno il 60.9% della popolazione aveva effettuato un acquisto online nel trimestre precedente. Gli italiani che fanno un acquisto al mese su internet sono quasi 13 milioni, con una media età di 44 anni nel 55% dei casi e uomini nel 53%.
Dall’indagine della Commissione Europea è emerso anche che:
- il 40% dei venditori al dettaglio riceve indicazioni sui prezzi dai produttori;
- il 20% applica restrizioni contrattuali per la vendita online
- il 10% restrizioni contrattuali a causa del confronto dei prezzi su altri siti.
Domina negli acquisti E-Commerce il geo-blocco, pratica in contrasto con le leggi antitrust europee e già sotto la lente di osservazione della Commissione. Infatti il 60% degli accordi con i titolari alla rivendita ha dei paletti su quali paesi poter operare, di solito un solo Stato, sempre per motivi contrattuali. “Le aziende dovrebbero avere la libertà di determinare le proprie strategie di vendita online” ha affermato la commissaria Margrethe Vestager
Più acquisti tramite il cellulare
Il trend però sicuramente più significativo che viene dal report di zanox “Mobile Performance Barometer” dove per la prima volta è stato rilevato che gli acquisti online attraverso smartphone hanno superato quelli attraverso il tablet. Infatti il 17% degli acquisti del primo semestre del 2016 è stato effettuato tramite cellulare, il 13% con il tablet, per un 30% complessivo che la dice lunga verso dove sta andando il mondo dell’E-Commerce.
Nonostante questo però il fatturato e il valore medio generato attraverso gli acquisti con lo smartphone è ancora inferiore a quello nel tablet con i cellulari aumentati dal 2015 al 2016 da 17 a 19 euro mentre nei tablet da 33 a 35 euro.
Cosa si compra online in Italia?
Ma cosa acquistiamo? Soprattutto generi alimentari stando ad analizzare il rapporto annuale Bio Bank che hanno analizzato 9.421 attività di cui 8.882 alimentari nel periodo fra il 2011 e il 2015, e e 539 fra il 2013 e il 2015.
Come si è detto il dato più significativo è nella alimentazione con un aumento di atttività e di incrementi del +71% nell’E-Commerce di alimenti, cioè da 167 a 286. Anche nella settore della cosmesi l’aumento di attività è stato significativo dove, in un quadriennio si è passato da 49 a 153, pari ad un incremento del 212%.
La regione dove ci sono più aziende in questi settori è l’Emilia Romagna, seguita dalla Lombardia. Terza la Toscana nelle settore dell’alimentazione mentre in quella della cosmesi si piazza il Lazio