Algoritmo Facebook, nuovi parametri per favorire post di amici e parenti
Le interazioni significative saranno al centro della novità legata all’algoritmo Facebook. Una modifica che penalizzerà alcuni post delle pagine e dei brand ma che rimetterà al centro gli amici, i familiari e tutte quelle relazioni più significative per l’utente. E, a proposito di pagine, verranno messi in mostra i contenuti dibattuti e commentati proprio dai contatti più “familiari”. L’annuncio è stato dato da un post del fondatore Mark Zuckerberg e da un intervento nel blog di Adam Mosseri, “Head of News Feed“.
Algoritmo Facebook: perché questa modifica?
Gli utenti aumentano, i contenuti pure ma al contempo scendono interesse e interazione. Questo è stato uno dei primi campanelli d’allarme ad aver messo sull’attenti il management della piattaforma. I contenuti sponsorizzati oppure poco interessanti, vista la grande quantità, iniziavano ad essere sempre più presenti all’interno del feed. Come poter ovviare a questo problema? Ovviamente andando a modificare l’algoritmo Facebook, ovvero lo strumento in grado di decidere quali contenuti devono essere visti per primi da ogni singolo utente.
L’idea di Zuckerberg è tornare alle origini, ovvero alla creazione di una piattaforma che pone le relazioni e l’avvicinamento, seppur non fisico, delle persone. Negli ultimi anni Facebook aveva preso sempre più una piega legata al business, alle sponsorizzazioni e al marketing perdendo, giorno dopo giorno, il contatto con la sua essenza. Questo non vuol dire che con questa modifica all’algoritmo le pagine non avranno più spazio; vuol dire semplicemente che le persone, gli utenti e il loro quotidiano torneranno ad essere al centro. Proprio questo distacco dalla sua natura primordiale aveva portato Facebook a perdere terreno, soprattutto nei giovani, in favore di altri competitor come Snapchat in cui il racconto di momenti personali è il focus.
Alla luce di questo è bastato fare un’analisi un po’ più approfondita per capire che sarebbe servito poco a rilanciare l’entusiasmo degli utenti. Quel poco era impostare l’algoritmo Facebook più verso gli umani e meno verso i brand e gli annunci pubblicitari.