Algoritmo Twitter: come funziona e novità per la timeline
Finalmente Jack Dorsey ha introdotto una novità importante: l’ Algoritmo Twitter nella timeline. L’imprenditore statunitense ha infatti ascoltato gli utenti del microblog, preoccupati per la modifica attiva da mercoledì 10 febbraio: da questa data sarà possibile la visualizzazione dei tweet più rilevanti in cima alla pagina secondo i nostri interessi o interazioni; inoltre è attivabile manualmente, qualora la si voglia provare. Opt-in è il termine tecnico. In caso contrario si può proseguire con la carrellata di cinguettii in tempo reale, continuando a godere della caratteristica distintiva del microblog. Chi fosse interessato deve accedere alle impostazioni e cliccare su «Mostra prima i migliori tweet» (se la voce non è presente è perché a Market Street stanno ancora procedendo con il rilascio). La novità non va confusa con il blocco «Mentre eri via», che contiene una selezione di quanto accaduto mentre il proprietario dell’account non era connesso. Ecco come funziona e quali sono le novità per la timeline.
La modifica introdotta automaticamente
Nelle prossime settimane, invece, la novità con cui Twitter si allinea alla home di Facebook, che dà già la possibilità di scegliere fra notizie principali e notizie più recenti, sarà introdotta automaticamente su tutti i profili e chi vorrà farne a meno dovrà disattivarla. Così facendo, Dorsey prova a placare le polemiche delle ultime ore: la base di fedelissimi teme che Twitter venga snaturato completamente e si trasformi in una copia del social network di Menlo Park. Da parte sua, l’amministratore delegato del microblog all’eterna ricerca di un’identità è ben consapevole che per raggiungere i numeri di Mark Zuckerberg bisogna semplificare l’esperienza.
Il giorno dell’algoritmo
Dare la priorità ai contenuti pubblicati dai contatti con cui si interagisce di più o inerenti agli interessi manifestati durante la navigazione, potrebbe rendere il prodotto più fruibile a un’utenza più ampia e valorizzare nel brusio ciò che può davvero avere un valore. Basta poi un aggiornamento della pagina per tornare al classico real time. Come ha scritto Chris Ziegler di The Verge, «ricordate, utenti di Twitter: Twitter non è per voi. È per un ipotetico individuo che ancora non usa Twitter».
La trimestrale
L’8 febbraio le azioni sono precipitate sotto il minimo storico dei 15 dollari e il social network è arrivato a valere meno di 10 miliardi. Pinterest, per rendersi conto delle proporzioni, ne vale 11 e Snapchat 16. Per non parlare di Uber, che vola oltre i 60 miliardi. Nel 2013 l’uccellino stesso cinguettava intorno ai 40 miliardi. La situazione non sembra destinata a migliorare: il dato più preoccupante (quello della crescita degli utenti), continua a confermarsi tale, con un rialzo solo del 3% nell’ultimo trimestre, a quota 307 milioni. Intanto, cinque top manager hanno guadagnato la porta e l’8% della forza lavoro è stato licenziato. In cantiere c’è l’estensione dello spazio di digitazione da 140 a 10 mila caratteri, altra colonna del progetto iniziale che si sgretola. Oggi è il giorno dell’ Algoritmo Twitter. Nella speranza, domani, di tornare a cinguettare convintamente.