AltspaceVR ha parlato di problemi finanziari imprevisti, ma quale che sia la causa, la sostanza rimane: il primo social network per la realtà virtuale chiude. Sulla carta doveva essere rivoluzionario: un social network ad immersione completa per connetterci al mondo in modo nuovo. E per qualche tempo AltspaceVR non ha deluso, diventando il punto di riferimento per chi poteva permettersi quella tecnologia.
Il social ha chiuso ufficialmente lo scorso 3 Agosto. Una pessima notizia per i 35 mila utenti attivi, probabilmente molti di quali appassionati di tecnologie che volevano sperimentare l’immersività della proposta della piattaforma.
Colpa forse del fatto che sgomitare nel settore, tra i colpi bassi di chi già ha una posizione di primo piano, è difficilissimo. Perfino Snapchat, uno dei più diffusi social network, ha problemi. O si pensi ai grattacapi di Dorsey, alle prese coi dati negativi di Twitter.
E AltSpaceVR doveva vedersela nientemeno che con Facebook Spaces, la divisione virtuale del gigante di Zuckerberg. Ma vediamo cosa è accaduto riportando quanto detto da una persona interna al consiglio di amministrazione dell’azienda.
AltspaceVR: troppo presto per la realtà virtuale
I visori in 3D non sono ancora così diffusi. E’ ancora un po’ troppo presto, forse, perchè questa tecnologia diventi mainstream. O forse, molto semplicemente, le tasche dei consumatori, disposti a pagare cifre esorbitanti per un iPhone, ancora non si aprono per qualcosa di davvero rivoluzionario.
Si pensi ad esempio ai Google Glass, che non erano veri e propri visori ma che avrebbero dovuto essere distribuiti in questi anni ma che non sembrano ancora essere un device mainstream.
Uno “spokesman” dell’azienda ha rivelato ad alcuni quotidiani che gli investitori che inizialmente finanziato il social network non se l’è sentita, come sarebbe stato da accordi precendenti, di dare seguito al finanziamento del 2015 con un’altra iniezione di capitale. Proprio perchè la tecnologia non decolla.
E AltSpaceVR non è riuscita a trovare un board alternativo che puntasse sul progetto. Come dire: gli investitori ancora non si fidano abbastanza per puntare le proprie fiches su qualcosa di futuribile come il virtuale per le masse.
Peccato, perchè le potenzialità erano (e rimangono) altissime. AltSpace aveva coinvolto guest star di primissimo piano e creato degli spettacoli virtuali unici, ad esempio in occasione delle ultime elezioni USA.
Il futuro di AltSpaceVR
La voce interna all’azienda ha comunque assicurato che l’esperienza di AltSpaceVR non si concluderà qui. La tecnologia è avveniristica, e potrebbe interessare qualche gigante High Tech che voglia buttarsi nel settore.
Vengono in mente Google e Facebook Spaces (la versione virtuale di Menlo Park), aziende e progetti che stanno stringendo accordi con Samsung e altre compagnie che si occupano della creazione di visori.
Un settore ancora acerbo, (anche se Google ha provato ad abbattere i costi con il proprio visore) ma che sicuramente offrirà in un futuro non troppo lontano meraviglie per quanto riguarda l’esperienza degli utenti. Forse, anche grazie alle tecnologie testate e vendute da AltSpaceVR.