Bot Telegram. Non vogliamo svelarvi la soluzione subito… Ma c’è un motivo se Telegram sta prendendo sempre più piede. A febbraio 2016, la piattaforma di messaggi ha annunciato di aver raggiunto i 100 milioni di utenti, con una crescita davvero rapida dalle poche centinaia di migliaia di utenti dell’Ottobre 2013. Se si guardano i grafici, questo 2016 vede la piattaforma in irresistibile ascesa.
La sua funzione di chat “base” ha avuto la parziale approvazione (un voto di 4 su 7) dall’Electronic Frontier Foundation, associazione che si occupa di libertà del codice sorgente e copyleft, mentre la possibilità di creare una “secret chat” ha ricevuto, sempre dalla stessa organizzazione, pieni voti. Molti altri governi si sono occupati del fenomeno Telegram, da quello tedesco a quello iraniano o della Corea del Sud, facendo richieste specifiche ai suoi creatori (che rimangono ben distanti dalle scene: una scelta di assoluta discrezione).
Quali sono le ragioni del suo successo? Una è certo la stabilità del programma, parzialmente open source almeno per quanto riguarda la parte client; poi la privacy, la menzionata possibilità di creare chat segrete molto sicure (fin troppo sicure, secondo alcuni governi, in special modo alcuni non del tutto democratici), la creazione di canali per mandare messaggi ad un numero illimitato di utenti, e la quantità di dati che è possibile scambiare, che permette di mandare sticker e file di ogni tipo. E, non ultimo, i Bot Telegram, utenti “speciali” di Telegram che garantiscono specifiche funzionalità, giochi, informazioni, e non poco divertimento.
Bot Telegram: cosa sono
I Bot, come recita la pagina di Telegram in proposito, sono applicazioni create da terze parti che possono interagire con Telegram e i suoi utenti. Perfino Netflix (la piattaforma video) e la rivista Forbes ne hanno creati di dedicati.
Gli utenti possono interagire con i Bot, (che sono sostanzialmente dei programmi che forniscono risposte specifiche) mandando messaggi, comandi e richieste inline. (I Bot possono inoltre essere controllati dai loro programmatori attraverso richieste HTTPS o attraverso l’interfaccia API di Telegram, come vedremo brevemente in seguito).
I Bot sono sostanzialmente inerti, quando non altrimenti specificato. Non possono in ogni caso iniziare ad interagire con un utente o un gruppo se non espressamente dietro richiesta. Digitando il segno slash “/” si otterranno tutti i comandi disponibili del nostro Bot, mentre per utilizzarne uno basterà scriverlo, facendolo precedere sempre dallo slash “/”.
I Bot Telegram, anche per distinguerli più facilmente dagli utenti normali, non hanno uno status “online” e terminano tutti rigorosamente per “bot”.
Bot Telegram e Privacy
Aggiungere un Bot ad un gruppo di persone (i Bot infatti si possono usare come singoli o all’interno di chat comuni) in modo da rendere le interazioni più divertenti o informative (esistono Bot di finanza, di materie scientifiche, eccetera) può sollevare qualche perplessità in merito alla privacy. Su Whatsapp ad esempio non ci sono utenti “robot” e spesso alcuni user di Telegram si chiedono cosa possa vedere il Bot della loro attività.
La risposta è: molto poco. Il Bot vede solo il messaggio preceduto dallo slash “/”, le risposte al Bot stesso (se ad esempio questo è programmato per raccogliere opinioni, sondaggi, reagire a certe parole, rispondere o fare domande) e messaggi di servizio del gruppo (quando un utente si cancella o si aggiunge, tipicamente). I Bot hanno inoltre una memoria limitata, e questo garantisce ulteriore sicurezza agli utenti: non hanno la capacità “fisica” di raccogliere troppe informazioni.
Un’eccezione alla regola del privacy mode che regola tutti i Bot Telegram è quando un Bot viene nominato admin di un gruppo e il privacy mode viene disabilitato. In quel caso, il Bot sarà in grado di “leggere” tutti i messaggi del gruppo.
I Bot Telegram: i più interessanti e curiosi
Cominciamo con un Bot che potrebbe rivelarsi utile, piuttosto che divertente. Trackbot, creato da BotFactory, vi metterà in collegamento con un numero enorme di potenziali corrieri. La geolocalizzazione, già messa a disposizione di molti siti di trasporto, direttamente su Telegram: un servizio molto comodo. Se difficilmente userete quelli asiatici come Hongkong Post, China Post, POS Malaysia, potrà rintracciare il vostro ordine con Poste Italiane, BRT o DHL.
Sempre dagli stessi creatori di Trackbot, che sembrano avere il pallino per le applicazioni utili e di successo. Come recita il disclaimer, pricetrackbot ti permetterà di tenere d’occhio le variazioni nel prezzo di prodotti specifici, in quei due enormi siti di e-commerce che sono Amazon e AliExpress (quest’ultimo non è nient’altro che Alibaba per il mercato internazionale). Lo scopo è ovviamente acquistare al ribasso. Davvero utile.
Menzioniamo questo Bot perché crediamo che si tratti quasi di un dovere civico. Sempre dal team di Trackbot. Se le due prime applicazioni erano utili in senso commerciale, questa lo è in senso di cittadinanza attiva e responsabile. Terremotibot ti richiede la posizione (ma non divide i dati con nessuno: privacy assicurata) e ti informa sull’attività sismica nella tua zona. Davvero una bella iniziativa, considerando i fatti di recente cronaca italiana.
Stickerbot è uno dei bot più famosi. Prendendo immagini dell’utente, permette di creare degli sticker, per poi poterle utilizzare come immagini nelle chat.
@imagebot
Lasciare Whatsapp o una chat per cercare un’immagine appropriata che si adatti alla conversazione a volte è un po’ frustrante. Questa, per inciso, è la ratio che ha spinto Twitter e Facebook ad integrare rispettivamente nei Tweet e in Messenger la possibilità di scegliere immagini Gif. Imagebot adempie più o meno alla stessa funzione: senza uscire da Telegram, permette di ricercare (su Bing) immagini o gif.
@netflixnewsbot
Siete fan delle serie televisive? Non volete perdervi un’anteprima? Un bot piuttosto semplice che vi avviserà automaticamente dei contenuti aggiunti da Netflix direttamente su Telegram. Con la precisazione di specificare che siete utenti italiani. A meno che, naturalmente, non siate così geek da seguire le serie in contemporanea con gli USA: in questo caso lasciate l’impostazione base, che è pensata per gli utenti americani.
Secondo Bruce Upbin, del team tecnico della prestigiosa rivista Forbes, statistiche degli utenti alla mano, il futuro delle news è nelle app di messaggistica. Upbin fa notare che le app di messaggistica da sole raggiungono 2 miliardi di persone, un numero maggiore degli utenti dei quattro principali social network. Ecco che Forbes quindi ha deciso, curiosa della crescente importanza di Telegram, di sbarcare nella chat.
Cosa fa il Bot di Forbes? Gli si possono chiedere informazioni (interpreta abbastanza bene il linguaggio naturale) e lui risponderà con degli articoli a tema, presi dalla rivista. Un modo davvero alla mano di “dialogare” e promuoversi presso i propri lettori, (già abbracciato da BBC e un numero crescente di editori e di media company).
E concludiamo con un Bot Telegram… per costruire Bot! BotFather
Per i curiosi e gli “smanettoni”, menzioniamo questa interessante funzionalità, di cui ci eravamo già occupati. Con i Bot Telegram, come abbiamo visto, si può fare letteralmente di tutto (per brevità non abbiamo menzionato un sacco di Bot di intrattenimento, ma se utilizzate Telegram sicuramente ci incapperete), perfino creare altri Bot.
La procedura non è semplicissima, ma Telegram è abbastanza ben documentato e permette in numero relativamente breve di passaggi di creare un bot personalizzato. Basta interpellare il preposto @BotFather, appunto, e seguire le sue istruzioni.
Non affrontiamo tutta la procedura, ma ripetiamo, è abbastanza ben documentata. Si userà il comando /newbot per creare un nuovo bot, dopo di che ci verrà richiesto di impostare nome e username. Come abbiamo detto, lo username deve obbligatoriamente terminare in “bot”.
Una volta fatto questo, dovrete generare un token (cioè una stringa di 45 caratteri) che vi sarà richiesta per autorizzare il bot e interagire con le API Telegram.
Le richieste (se siete pratici almeno un po’ di programmazione vi sarà famigliare, altrimenti potrete impratichirvi facilmente) avranno quindi questo aspetto:
https://api.telegram.org/botTOKEN/
Andrete quindi a sostituire il testo TOKEN con il vostro token alfanumerico e il <metodo> con un comando per gestire il vostro Bot. I primi comandi da sostituire a <metodo> suggeriti, per impratichirsi, sono /getUpdates e /sendMessage. Col primo, settando vari parametri, potrete recuperare i messaggi. Con il secondo rispondere ai messaggi stessi. Con /setcommandscomincerete invece a gestire il vostro Bot.
E questo è in sintesi il funzionamento di un Bot Telegram! Qui altri dettagli, se siete interessati.
E voi cosa che Bot Telegram seguite? Fatecelo sapere nei commenti.