Chatbot emozionali: esempi, a cosa servono e come funzionano

I chatbot emozionali sono soltanto l’ultima frontiera degli assistenti virtuali. Un’idea recente, sviluppata a partire dagli esempi di Siri, Cortana, Alexa e Google Assistant, che permetterà non solo di utilizzare questi strumenti per rispondere a una o più funzioni ben precise ma anche per chiacchierare e farsi fare compagnia. Sono chatbot che provano a loro modo a replicare i sentimenti e l’empatia di umana natura. Replika è soltanto il primo nome, ma il trend sembra già essere ben avviato.
Replika è il primo tra i chatbot emozionali: come funziona?
Replika nasce da un’idea della sviluppatrice Eugenia Kuyda e sfrutta l’intelligenza artificiale semplicemente per scambiare chiacchiere con l’utente. Purtroppo l’idea è venuta alla sviluppatrice a seguito di un vento tragico, ovvero la morte di un amico. Proprio questa perdita è stata il punto di partenza per questo progetto: la sviluppatrice infatti ha cercato di creare un’infrastruttura del chatbot che potesse diventare il replicante digitale dell’amico. La prima bozza di Replika infatti riprendeva in maniera naturale il comportamento e anche lo stile di scrittura della persona scomparsa.
Adesso Replika si è sviluppata ed è pronto per fare da spalla nel momento del bisogno degli utenti. Un vero e proprio amico virtuale, dunque. Un “amico” che prova empatia grazie al sistema deep learning sequence-to-sequence e grazie al quale è possibile imparare a pensare, parlare e comportarsi come un normale essere umano. Un comportamento che ha permesso a Replika di ottenere un grande successo e di essere scaricata da milioni di utenti, andando a scalfire la posizione di potere dei big del settore.
Replika ma non solo
Come dicevamo, Replika è solamente il primo nome ma ci sono altri chatbot e/o robot emozionali in rapida crescita. Ad esempio Pepper, il robot che riesce a decifrare umore e comportamenti degli interlocutori e in base a questi si comporta di conseguenza. Woebot invece chiede una volta al giorno il nostro stato d’animo e come procede la giornata: il suo compito è quello di fornire supporto in caso di bisogno. Infine Cogito, il quale analizza la nostra voce al telefono e, in caso di tono stressato o arrabbiato, dispensa consigli per rilassarsi o migliorare l’umore.