Come analizzare i competitor sui social media. Ci siamo occupati spesso, anche recentemente, dell’analisi della concorrenza sui social media. Qui trovate un articolo che riguarda Twitter, ad esempio. Con questo articolo vogliamo ricapitolare un po’ di dati “qualitativi” e “tirare le somme”, con una lista di alcune tecniche, intuitive o meno, che ci possono essere utili nell’analisi e nella creazione di una traccia da seguire di volta in volta quando guardiamo I profili delle aziende simili alle nostre.
Uno dei modi più corretti per farlo è porsi delle domande chiave sulla natura dell’attività che andiamo ad analizzare, nei suoi vari account. Oggi prenderemo in esame Twitter, Facebook, Youtube e Instagram.
Nel nostro precedente articolo su Twitter ci eravamo focalizzati sugli strumenti da adottare, come liste e software. Ma forse è meglio ribadire quali sono i punti cardine della nostra analisi, e cosa cercare esattamente tra i molti dati disponibili.
Come analizzare i competitor sui social media: tenere d’occhio Twitter
Magari usiate Socialmention, magari FollowerWonk o altri software. Magari avete una lista di aziende che si occupano del vostro core-business. Ma occorre porsi i quesiti giusti sul modo in cui le altre attità gestiscono il loro approccio ai cinguettii.
Una delle prime domande è sicuramente il numero di follower, comparato al numero di following. Generalmente i profili di più successo hanno un alto numero di follower e un numero decisamente inferiore di following, anche se questa regola non è sempre vera. Considerate comunque il numero di follower e chiedetevi in quanto tempo li hanno raggiunti e con quali tecniche. E date un’occhiata al nostro articolo sui metodi per aumentare l’engagement su Twitter.
Un’altra domanda da porsi nasce dalla comparazione tra account Twitter e account Facebook. I due contenuti sono uguali o ogni canale adotta una strategia diversa? Qual è il contenuto dei Tweet? A questo proposito, chiedetevi se sono contenuti tutti provenienti dall’attività dell’azienda. Inoltre, si tratta di contenuti organici a Twitter, link esterni o un mix delle due cose?
Un altro elemento chiave riguarda l’interazione e il successo dei loro Tweet. Cosa interessa il loro pubblico? La loro audience interagisce con loro? O sono loro ad interagire con la loro audience? Quanto successo hanno I loro Tweet? A questo proposito, potrete interrogare direttamente, a mo’ di campionatura, anche dei loro follower. E tenete d’occhio il rapporto tra conversazioni con gli utenti e contenuti di altro tipo.
Un ultimo punto riguarda l’uso di Twitter in modo avanzato. Potrete determinare se usano le Card di Twitter per la generazione dei lead, se usano delle liste pubbliche in cui raccolgono contenuti di vario genere (e di che tipo?), e che hashtag preferiscono. Sono tutti elementi molto significativi.
Come analizzare i competitor sui social media: il profilo Facebook
La prima domanda è ovvia. Quanti fan ha la pagina del nostro concorrente? E’ qualcosa che si guarda intuitivamente, per avere un’immediata idea della portata dei suoi post. Considerate anche che questa possa essere organica e poi subire un “boost” con la portata a pagamento. Qui troverete una serie di software utili.
Come abbiamo visto, dobbiamo tenere d’occhio in parallelo Facebook e Twitter per “trovare le differenze”. Quali argomenti toccano nei loro post di Facebook? A questo proposito dobbiamo chiederci se si tratta di post prevalentemente presi da loro contenuti (blog, sito, eccetera) oppure se si tratta di articoli esterni. O si tratta di un misto delle due tecniche? In quest’ultimo caso, sarà utile avere in mente una proporzione tra questi tipi di contenuti.
Altro importante elemento da valutare è lo stile, della comunicazione e quello grafico. Qual è il tono prevalente dei loro post? Con l’andare del tempo, un po’ tutti i profili (aziendali o meno) hanno assunto dei toni standard, riconoscibili, che tendono a ripetere per assecondare l’opinione che il loro pubblico ha di loro. A questo si aggiunge una comunicazione grafica coerente e univoca, specifica, che dovrebbe far emergere e far riconoscere il loro brand. Strettamente collegato a questo, il numero delle pubblicazioni giornaliere è un altro dato di rilievo.
Un’altra domanda da porsi è la loro interazione con il pubblico. Usano call-to-action? Invitato il loro pubblico a rispondere a domande o a postare contenuti? Fanno sondaggi? Quanta interazione hanno I loro post? La aumentano volutamente stimolando in qualche modo il pubblico? Organizzano giochi o partecipazione a eventi promozionali? Come trattano la loro audience, in sintesi?
Come analizzare i competitor sui social media: diamo un’occhiata alle foto su Instagram
Abbiamo toccato l’argomento in un altro post, dove troverete tool utili. Comunque. Anche su Instagram le domande a cui dobbiamo rispondere sono piuttosto intuitive. Ma necessarie. Quanti follower hanno I nostri concorrenti? Quanti account seguono? Qual è la “ratio” tra follower e following? Come nel caso di Twitter, questo rapporto è indicativo del tipo di account che abbiamo di fronte.
Abbiamo visto poi in un post precedente che è necessario che il numero di #hashtag su Instagram sia elevato, circa una decina. Un elemento importante da valutare è proprio l’uso dei tag delle aziende concorrenti. Oltre agli hashtag, usano anche taggare altri account? Se si, quali sono? Impiegati, amici, partner commerciali o partner in eventi, semplici utenti? Sono fattori che ci aiuteranno a capire come ottengono engagement. Da imitare, se naturalmente la nostra analisi mostra che si tratta di una strategia vincente.
Per quanto riguarda i contenuti, va fatto un discorso a parte. Bisognerà valutare che tipo di foto utilizzano. Si tratta di foto dei servizi o del prodotto, oppure promuovono in modo generico un certo tipo di immagini relative al loro settore?
Come analizzare i competitor sui social media: concludiamo con YouTube.
Abbiamo visto che non tutte le aziende si trovano su YouTube, (anche se qualcosa potrebbe cambiare visti i cambiamenti in programma, annunciati da Google.) Occorrono materiali e una strategia precisa. Tuttavia, anche se al momento non disponiamo di account YouTube, possiamo trarre beneficio da aziende concorrenti che lo fanno, facendoci come abbiamo visto le domande giuste e valutando la nostra entrata nel ricco mercato video.
Una prima domanda riguarda il contenuto, elemento fondamentale dei video. I video potrebbero appartenere sostanzialmente a tre categorie: tutorial di servizi o prodotti, tutorial generici o il backstage dell’azienda.
E quanti sono gli iscritti al canale, come avviene il loro coinvolgimento? I video, sostanzialmente, piacciono? Hanno molte visualizzazioni? Hanno molti like – o pollici versi?
Un altro punto chiave da considerare è come il video viene categorizzato da YouTube stesso. Come sono impostati I metadata? Quali sono i video correlati suggeriti da YouTube? Queste informazioni ci diranno qualcosa di più sul come inquadrare la nostra azienda concorrente e la sua strategia video.
Certo, per crearne una nostra serve un discreto impegno, anche economico. Ma se molti dei nostri concorrenti l’hanno fatto, non resta che analizzare le loro mosse e vedere se si tratta di un canale che “paga” in termini di interesse, buzz ed engagement.
Ecco in sintesi come analizzare i competitor sui social media. E voi? Quali strategie adottate?