Secondo un’analisi di oltre 1 milione di articoli di BuzzSumo, i contenuti più lunghi (oltre le 1000 parole) ricevono più condivisioni e backlink di forme più brevi di contenuto. Allo stesso tempo però, i ricercatori hanno scoperto che la capacità di concentrarsi è scesa del 33% rispetto al 2000, un declino addebitato soprattutto all’utilizzo degli smartphone. Perciò si è diffusa l’idea che le persone chiedano contenuti più bravi, visto il grande utilizzo dei telefonini. Quindi dove concentrare l’attenzione (e gli sforzi)?
I contenuti lunghi funzionano meglio dei contenuti corti?
Per rispondere a questa domanda, il Pew Research Center insieme a Parse.ly ha analizzato come gli utenti hanno utilizzato e condiviso oltre 74840 articoli pubblicati nel mese di Settembre 2015. La ricerca ha analizzato il tempo che gli utenti spendevano leggendo gli articoli (in relazione alla lunghezza del contenuto) e come erano integrate le piattaforme social sui siti dei publisher.
I contenuti lunghi funzionano su piattaforma mobile
Nonostante il declino dell’attenzione, il team del Pew Research Center ha trovato che i lettori spendono circa il doppio del tempo a leggere gli articoli più lunghi su mobile rispetto ai contenuti più brevi. Questo evidenzia che i lettori sono ben disposti rispetto alle forme di contenuto più lunghe. I contenuti più brevi perciò non è necessariamente l’unico modo, né probabilmente il migliore, di raggiungere gli utenti.
I contenuti più brevi sono quelli maggiormente diffusi
La ricerca di BuzzSumo ha mostrato che nonostante la migliore prestazione dei contenuti più lunghi, rispetto alle condivisioni e i backlink, la maggior parte degli articoli nel gruppo di studio, l’85% per l’esattezza, erano articoli brevi, ossia inferiori alle 1000 parole. Secondo BuzzSumo “O le persone ignorano questa ricerca, oppure è troppo difficile scrivere contenuti lunghi di qualità“.
Anche secondo la Pew Research i contenuti brevi rappresentano il 76% degli articoli analizzati. Allo stesso tempo, però i contenuti più lunghi attraggono un numero pari di visite rispetto ai contenuti brevi.
I lettori spendono più tempo sui contenuti più lunghi durante il weekend
Anche se sembra ovvio, è importante andare a vedere come cambiano le abitudini a seconda del giorno della settimana; i lettori infatti passano più tempo a leggere i contenuti lunghi nei weekend, e soprattutto la mattina dei weekend rispetto a quanto fanno durante la settimana.
Perciò provare a programmare i propri contenuti più lunghi la mattina dei weekend potrebbe essere una buona idea, o comunque un’idea da testare.
Facebook contro Twitter
Il Pew Center ha anche trovato che Facebook tende a direzionare più traffico che Twitter, però gli utenti di Twitter tendono a spendere più tempo a leggere gli articoli una volta che si trovano sul sito.
In media, circa l’80% del traffico arriva da Facebook, con una proporzione invece molto più bassa che arriva da Twitter (circa il 16%). Questo è in linea con le dimensioni delle due piattaforme; Facebook è infatti molto più grande di Twitter ed è un’importante sorgente di notizie per i publisher. Ma gli utenti di Twitter, che amano di più leggere le notizie rispetto agli utenti di Facebook, passano più tempo a leggere e assorbire le notizie, per l’esattezza il 24% in più del tempo.
Inoltre bisogna menzionare che: “Sia per i contenuti lunghi che per quelli brevi, Linkedin, Google Plus, StumbleUpon, Reddit, Tumblr e Pinterest combinati portano solo il 2% del traffico“.
Una notizia e una ricerca davvero interessante da tenere assolutamente in considerazione (dal prossimo post però… 😉 ) Voi avete notato che i contenuti lunghi funzionano meglio dei contenuti corti?
Fonte: SocialMediaToday