Torniamo sull’argomento Creare Landing Page. Avete seguito i consigli dei nostri precedenti post? Eccone altri: perché i suggerimenti e le tecniche non sono mai troppe, specialmente quando si tenta di strutturare una landing page efficace, che permetta un buon tasso di conversione, o conversion rate.
Le cose che possono non funzionare sono tante, tanti gli aggiustamenti da fare, diverse le caratteristiche da tener presente, dal tipo di comportamento della nostra audience, dalle caratteristiche dei servizi e dei prodotti che vogliamo promuovere, non ultima una buona dose di pazienza che ci permetta di migliorare progressivamente e intelligentemente la nostra pagina di atterraggio, grazie alla capacità di fare tesoro dell’esperienza su landing page che si sono rivelate meno efficaci.
Diamo per scontato che sappiate cosa siano una landing page e il tasso di conversione. Riassumendo in breve, la landing page è una pagina web creata ad hoc perché gli utenti effettuino una precisa azione, detta anche conversione: è in questo momento che il semplice internauta capitato nel nostro sito diventa qualcosa di più per noi, passando allo status di cliente, contatto, lead (che ora è possibile avere direttamente tramite Facebook), eccetera, all’interno del nostro database.
La trasformazione da semplice utente può essere di vari tipi: dall’acquisto vero e proprio, alla generica richiesta di informazioni, all’iscrizione ad una newsletter. Alla nostra landing page si può accedere tipicamente cliccando su di un banner pubblicitario o seguendo il link allegato ad una mail, magari in una campagna di email marketing. Il tasso di conversione è invece appunto il rapporto tra visitatori e visitatori che hanno effettuato l’azione che ci eravamo preposti nella landing page.
1 – Come creare landing page… non efficaci
Iniziamo la nostra lista di consigli con un “not to do”. Una carrellata di errori da evitare che però vengono commessi con una certa frequenza.
Il primo, per la verità ancora piuttosto comune, è che… sorpresa! La landing page proprio non esiste. In questo caso si tratta di un errore di progettazione: chi ha creato il banner pubblicitario, ha pensato che un semplice redirect alla homepage del sito aziendale fosse sufficiente per attirare potenziali clienti. Che avranno cliccato nella speranza di trovare delle informazioni interessanti e che saranno lesti nel cambiare URL.
Altro errore, simile al primo, è una landing page che non mantiene le premesse del banner cliccato. In questo caso la dissonanza tra messaggio pubblicitario e landing page sarà così marcato da scoraggiare il nostro utente da effettuare qualsiasi conversione.
Altrettanto comuni gli errori di linguaggio: da evitare i due opposti, cioè sia il gergo troppo tecnico, (condito magari da prestiti dall’inglese e dall’ambito del business), sia un linguaggio troppo povero, magari poco curato, che manca del tutto l’obiettivo della persuasione del nostro lettore.
Altro esempio in negativo è costituito appunto da una pagina poco persuasiva. Lo spazio per il testo deve essere bilanciato con le immagini ed essere “stringato”, come sappiamo, ma assolutamente da evitare l’approccio puramente tecnico: nel nostro testo devono trovare una loro sistemazione i benefici che la conversione può offrire al nostro potenziale cliente, quindi gli aspetti “emotivi”, o “persuasivi” che dir si voglia, della comunicazione scritta.
Altri due accorgimenti da tener presente riguardano la “scrolling” e l’aggiunta di link. L’utente deve completare l’azione senza dover compiere ulteriori attività, come cercare altrove o compiere dei fastidiosi tour de force per leggere il testo.
2 – Creare landing page veramente efficaci: l’unicità
Old but gold: una vecchia regola del marketing recita che il nostro prodotto deve avere qualcosa che gli altri concorrenti non possono offrire. Sottolineate quindi che la vostra è una proposta esclusiva. Il prodotto o il servizio deve avere un singolo beneficio ben identificato, diverso da quella della concorrenza, piuttosto che diverse features che disorienteranno il potenziale cliente.
Questa caratteristica deve essere evidenziata anche a livello di immagini, e deve essere la caratteristica fondamentale che l’utente deve percepire.
3 – Siate informativi
Inserisci materiale informativo nella tua landing page. Dopo aver evidenziato la caratteristica peculiare del tuo prodotto o servizio, abbi cura di creare valore aggiunto attraverso l’inserimento di qualche informazione pertinente e utile. Le informazioni devono naturalmente essere accurate e caratterizzarti come affidabile e credibile.
Non scadere nel sensazionalismo (il web abbonda di annunci e informazioni esagerate quando non addirittura errate) ma cerca piuttosto di fornire delle nozioni utili e coerenti con il servizio che stai offrendo.
4 – Creare landing page: una call to action ben visibile
Non ribadiremo il contrasto che deve rendere leggibile la call to action, ma piuttosto il fatto che che deve trattarsi di un messaggio incisivo ed efficace. Inoltre la nostra call to action deve essere “piazzata” in un punto strategico della landing page, quindi verosimilmente in alto, in modo da evitare, come detto, penosi “scrolling” che allontaneranno il nostro utente.
Il linguaggio deve essere breve ed assertivo. Soprattutto, ricordatevi che dovrete pensare più d’una, in modo da verificare l’efficacia, magari in parallelo, devi vari messaggi che avrete pensato per la vostra campagna.
5 – Creare landing page? Serve studiare il target
Può sembrare ridondante ripeterlo a chi si occupa di marketing, ma a volte si perdono di vista preziose informazioni che potrebbero aiutarci a creare i nostri messaggi perché siamo troppo concentrati sulla struttura grafica della landing page in sé.
Quindi, un passo indietro. Da dove vengono i nostri utenti? Cosa hanno cliccato? A quale campagna appartengono? Tutti gli strumenti che ci permettono di segmentare la nostra audience devono tenuti in considerazione per pensare ad un messaggio quanto più possibile in linea con le caratteristiche del lettore.
6 – Creare Landing page: scegliere immagini “azzeccate”
Per creare una pagina di atterraggio, lo sappiamo, servono anche immagini. E le immagini devono essere pensate come aiuto per i testi, in modo che il messaggio venga rafforzato reciprocamente. Anche questa caratteristica non risulta spesso immediata, ma attraverso una serie di prove.
Al termine delle varie versioni delle vostre landing page, con le loro specifiche di testo e immagini, avrete un’idea precisa del bilanciamento corretto tra immagini e testo, di modo che la prima sia veramente valorizzata e che il secondo sia snello, efficace e leggibile.
Per quanto riguarda la scelta delle immagini in sé, anche qui si potrebbe aprire un “capitolo” piuttosto lungo. Immagine del prodotto, magari particolarmente seducente? Immagine del consumatore? Immagine grafica?
Le abitudini e le preferenze degli internauti cambiano con il tempo e a seconda della miriade di stimoli a cui vengono sottoposti da un mercato saturo, ma la reazione al viso umano, all’immagine rassicurante di un esperto o di un consumatore soddisfatto rimangono un must della comunicazione pubblicitaria. A voi verificare quella che più si adatta alla vostra campagna.
7 – Fruibilità
Ci sono molti consigli che si potrebbero dare: usare liste, utilizzare una scrittura piana, eccetera. Vogliamo concentrarci però su di un concetto che a noi pare fondamentale, e che ne riassume genericamente molti: la fruibilità, o se preferite l”usability”.
Quando possibile, utilizzare o create template user friendly, che si caratterizzano per semplicità di composizione e di utilizzo. L’utente avrà già da subito l’impressione di poter interagire con voi con estrema facilità, e la conversione sarà più facile.
8 – Creare landing page è giocare con le emozioni
Concludiamo la nostra rassegna di consigli, speriamo che li abbiate trovati utili, con un suggerimento che viene dalle più recenti ricerche che riguardano la pubblicità: l’emotività. Le cosidette “leve emotive” sono sempre più utilizzate per incentivare il comportamento del pubblico.
Si tratta di coinvolgere degli aspetti prettamente emotivi del nostro pubblico: due esempi tipici sono i riferimenti temporali (lo scadere di un’offerta èun ottimo modo che potrete inserire anche nelle vostre landing page) oppure i benefici psicologici di un’assicurazione contro eventuali rischi (che utilizza la leva emotiva della ricerca della tranquillità). A seconda del vostro prodotto, cercate di trovare una buona leva emotiva che possa coinvolgere profondamente il vostro interlocutore.
Con questo non pretendiamo di aver esaurito la questione… Se avete qualche altro suggerimento, aggiungetelo nei commenti!