Com’è la situazione del Crowdfunding in Italia? Ricordiamo per chi già non lo sapesse che il crowdfunding, ovvero finanziamento dal basso, è una delle novità forse più significative del web degli ultimi tempi. Accanto alle petizioni online e altre piattaforme di democrazia digitale (che per ora funzionano e non funzionano) il crowdfunding sembra essere una delle possibilità più belle offerte dal web.
Tutti conosceranno le principali a livello internazionali (e magari avranno anche contribuito salturiamente ad aiutare qualche progetto), come Kickstarter e Indiegogo, che interfacciano le società (spesso start-up) con potenziali interessati che possono fare donazioni. Ma nel variegato mondo del web, anche italiano, esistono diverse opzioni. Dalle piattaforme di semplice donazione esistono quelle di “Ricompensa” (che una volta ultimato il progetto condividono un prodotto o un servizio con il donatore), di prestito (lending), quelle che permettono di partecipare ad eventuali utili della società (equity: le modalità sono strettamente sorvegliate dalla Consob) e quelle che invece si basano su caratteristiche pescano dall’una o dall’altra.
Sapete quante piattaforme esistono in Italia, dell’uno o dell’altro tipo? Circa una settantina. Abbiamo pescato quelle che per noi sono più interessanti, per quanto riguarda donazioni e “a ricompensa.
Crowdfunding in Italia: donazioni
Riteniamo che il modello più classico sia quello delle donazioni. In Italia spiccano i portali dedicati alla solidarietà e all’ecosostenibilità, temi sempre cari e sempre seguitissimi, che non potevano non trovare nel web partecipativo uno sbocco naturale.
Tra queste, simpatico il nome della prima, 1 Caffè, che già dal nome spiega quello che richiede: una donazione minima per progetti di solidarietà sociale, in ambito no profit. Esiste poi Commoon.it, sempre nell’ambito “etico” della sostenibilità, ma più legato a design e progetti innovativi. Fidalo invece si occupa un po’ di tutto.
Ci sono poi Funditaly, dedicato a chi voglia realizzare una qualsiasi idea, Let’s donation, portale di crowfunding bolognese, Meridonare, simpatico gioco di parole che identifica subito lo scopo (aiutare con il crowdfunding le idee del Sud Italia), Retedeldono, sempre per progetti di utilità sociale. ShinyNote nasce invece per il sociale, e Universitiamo è il crowdfunding per la ricerca nato nell’università di Pavia.
Crowdfunding in Italia: dona e vieni premiato
Anche qui, siamo contenti di notarlo, spiccano i progetti artistici o con valore culturale aggiunto. Questa modalità di crowdfunding, o “a ricompensa”, ha creato molte realtà nostrane molto attive. Becrowdy si occupa di cultura e arte e chiede alla comunità di partecipare, mentre BookaBook aiuta gli aspiranti scrittori a bypassare le lentezze e gli inghippi dell’editoria tradizionale per pubblicare inediti.
Distribuzioni Dal Basso ha uno scopo simile, progettando e rilasciando con licenza pubblica opere culturali. Cineama, ovviamente, si occupa di Cinema, mentre Cubeevent e Crowdarts si occupano della progettazioni di eventi e performance.
Eppela è invece dedicata a tutti i creativi che non trovano sbocchi e agli startuppers (settore dove la competizione è a dir poco spiegata), mentre Gigfarm si occupa di concerti. Qualcuno che si occupa attivamente di web avrà già sentito parlare di Kendoo forse, dedicato al mondo dei social media. Starteed permette ai sottoscrittori di partecipare attivamente ai progetti (e modificarli e migliorarli: non male) mentre Wowcracy è una piattaforma milanese dedicata al mondo della moda.
Con questa lista non abbiamo certo intenzione di aver esaurito la disanima dello stato dell’arte per quanto riguarda il crowdfunding in Italia, ma se non altra di aver dato un’idea di quello che bolle in pentola in un settore in continua evoluzione nel nostro paese con dei nomi da tenere assolutamente d’occhio.