Negli ultimi giorni moltissimi iscritti a Facebook hanno iniziato a ricevere delle notifiche in merito a come il social network di Zuckerberg utilizza il riconoscimento facciale. Quando Facebook ha implementato la tecnologia nel 2013 ha deciso di limitarne le funzionalità. A dicembre dell’ultimo anno, tuttavia, l’azienda ha annunciato che stava lavorando su come migliorare la funzione, in modo da notificare all’utente il riconoscimento del suo volto in una foto anche quando non era taggato esplicitamente.
Il messaggio
Il testo del messaggio in sintesi specifica che chiunque avrà il pieno controllo sulla nuova funzionalità. Nella seconda parte vengono poi spiegati gli obiettivi di questa tecnologia: vedere le foto in cui non si è stati taggati, segnalare situazioni in cui si ritrova la proprio foto in un account di persone che non si conoscono (e che magari mirano a rubare l’identità) e aiutare le persone non vedenti ad individuare chi c’è nelle foto. Nell’ultima parte delle messaggio si viene infine informati se il proprio account è attualmente impostato per attivare o disattivare la funzione.
Come disattivare
La tendenza di questi due mesi è che parecchi utenti Facebook finiranno per attivare il riconoscimento facciale per un loro piacere personale, rendendo più semplice il tag sulle foto. L’azienda ha trovato un bel bilanciamento tra utilità e privacy. E’ possibile però questa funzione non sia congeniale alla propria privacy ed è possibile disattivarlo andando in Impostazioni, scegliere poi dal menu di sinistra la voce Diario e aggiunta di Tag e rispondere alla domanda “Chi vede i suggerimenti dei tag quando vengono caricate foto che ti assomigliano?”. Questa opzione però non ancora disponibile per molti utenti di Facebook. Il nuovo setting comunque non è attivo in maniera default ma il tool rispetta la decisione già esistente dell’utente. Per questo se un utente attiva la possibilità di essere taggati, la nuova funzione seguirà automaticamente la stessa indicazione.
Vie legali
Quest’opzione, seppur presente su tutti gli account, in Canada e nell’Unione Europea non esiste l’accesso a questa funzione, a causa della regolamentazione riguardo al raccoglimento di dati biometrici. Allo stesso tempo, Facebook ha lanciato la sfida legale per implementarne l’uso negli Stati Uniti. Per esempio, a San Francisco, un giudice federale ha annunciato che è partita una class action nei confronti di Facebook per la registrazione dei dati biometrici attraverso il social. “Gli utenti di Facebook devono realizzare di essere attivamente spinti verso l’uso del biometrico” ha detto Hartzog della Northeastern. “Ciò rende la scelta ancora più importante, perché l’inerzia dei moderni social media è quella di indurre l’utente a rivelare sempre più informazioni sul proprio conto e di creare un ambiente che faciliti questo modo“.