Uno dei principali problemi che stanno affliggendo il mondo della Rete e soprattutto dei social network è il propagarsi in maniera esponenziale delle fake news, cioè di articoli con notizie ma che in verità sono bufale ed i fatti raccontati non sono mai successi. La disinformazione sui social media è diventato un problema talmente grave da portare Facebook a dover trovare un metodo per riuscire a far riconoscere ai propri utenti quali sono le notizie basate su fatti reali e quali totalmente inventate di sana pianta. Vediamo in quale modo è possibile che si riescono a diffondersi le fake news nel mondo dei social media.
Gruppi come sette
Il principale fattore di diffusione della disinformazione sul Web sarebbe la tendenza da parte degli utenti di concentrare l’attenzione su specifici contenuti che di conseguenza li porta a raggrupparsi in comunità e successivamente a cadere nel cosiddetto pregiudizio della conferma. Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori diretto da Walter Quattrociocchi dell’IMT Alti Studi di Lucca, che hanno firmato un articolo sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” ad aumentare il grado di pericolosità di questa situazione è mancato controllo dell’affidabilità delle fonti. Quattrociocchi e colleghi hanno esaminato le interazioni di 376 milioni di utenti di Facebook con tutte le notizie in lingua inglese elencate nello European Media Monitor, cioè l’osservatorio sulla diffusione delle notizie creato dalla Commissione europea , dal gennaio 2010 al dicembre 2015 e si sono concentrati come e quanto, all’interno del mondo dei social network, quali sono fonti privilegiate, dove sono messi i like, chi è che condivide le notizie. Gli studiosi hanno potuto quindi ricreare un mappa capillare di come sono condivise le notizie. L’analisi ha indicato che gli utenti si raggruppano in comunità ben definite e isolate dalle altre dove fanno riferimento alle specifiche fonti di informazione con cui interagiscono quotidianamente e descrivendo un mondo dove è presente una diffidenza nell’andare a verificare da parte di questi utenti se una determinata notizia sia basata su una fonte attendibile o meno.