E’ finalmente andato online un progetto di cui si parlava da tempo: FreeJourn social network. Una piattaforma tematica, dedicata ai freelance della scrittura che voglio fare gioco di squadra e dare vita ad un giornalismo più dal basso, collaborativo, ma senza trascurare le partnership con le media company più affermate. E nemmeno i lettori.
E non si tratta di giornalismo spiccio, o scrittura di pezzi “trendy” dedicati al vorace consumo di un lettore disattento (come avviene in molte testate online), ma dell’idea di promuovere tramite il crowfunding la qualità, gli approfondimenti, le inchieste.
Il crowdfunding in particolare (avevamo dedicato un pezzo alle molte piattaforme italiane che potete trovare qui) rende il lettore direttamente partecipe. In Italia qualcosa di simile, molto lodevole, è fatto da Valigia Blu, un attento portale di informazione che aggrega e analizza scrupolosamente quanto proviene dal web in fatto di news.
FreeJourn social network: lo zampino di Google
Google ha le mani in pasta un po’ ovunque. Ma ogni anno vaglia progetti meritevoli e distribuisce una pioggia di contributi a start up e business innovativi. E’ il caso anche di FreeJourn, che Google ha deciso di premiare nell’ambito dell’editoria, per invertire una tendenza non troppo virtuosa: in particolare, il ruolo marginale e precario dei reporter freelance, spesso tecnicamente molto preparati ma costretti a gavette e incarichi (e ricavi) a singhiozzo.
Lo scopo di FreeJourn è in primo luogo costituire un punto di attrazione per tutti coloro che si interessano di news: quindi editori, giornalisti e lettori. Tramite FreeJourn ognuno potrà pubblicare una pagina dove mostrare il portfolio delle attività svolte, una biografia e non da ultimo delle proposte da finanziare.
L’iscrizione però prevede un’asticella all’entrata (come nel caso di Text Broker e simili), in modo da garantire la qualità del lavoro che si può svolgere. Editori e interessati (associazioni no-profit, sponsor) potranno così scegliere tra i freelance quelli che più dimostrano di avere le caratteristiche utili alle loro finalità.
FreeJourn social network: e il lettore? E cos’è FJ magazine?
I lettori non hanno un ruolo da meno. Se la prospettiva è quella di fare incontrare chi finanzia progetti con chi li realizza, anche i lettori possono entrare nello schema: su FreeJourn infatti sono benvenuti i consigli e i suggerimenti, e i contributi ai progetti in corso. All’insegna della cooperazione.
Non da ultimo, la pubblicazione. Ai pezzi prodotti verrà dato rilievo su FJ magazine, la testata ufficiale di FreeJourn social network, che già da adesso vi inviatiamo a visitare per le interessanti inchieste proposte. E molte altre ne verranno, siamo sicuri.