Google Hire, ne avete mai sentito parlare? E se sì, ritenete che possa diventare il principale concorrente di LinkedIn? Lo scontro, dopo l’acquisizione del social network per cercare e offrire lavoro da parte di Microsoft, potrebbe essere tra i due giganti dell’IT. Almeno per quanto riguarda l’occidente: visto che in Cina esistono dei siti “clone” e il mercato con gli occhi a mandorla è un po’ chiuso ai social americani e restio a concedere a corporation straniere dati dei propri cittadini (qui per saperne di più).
La piattaforma creata appositamente per facilitare la selezione del personale da parte di Montain View si chiama indicativamente “Google Hire”, che potremmo tradurre approssimativamente con “Google Assunzioni”: semplice, diretto, efficace. Come tanti altri strumenti di Google, che fanno quello che dichiarano a partire dal nome: basti pensare a Meet (il nuovo programma per le video-conferenze) e Chat (per i messaggi).
Peccato che per ora si limiti a questa dichiarazione d’intenti, perchè il sito non sembra essere ancora attivo. Il servizio infatti è in una fase beta e a testarlo sono alcune selezionate aziende americane. Dal risultato del test avremo un’idea più precisa del software dietro al nuovo progetto di Google, cosa faccia esattamente e come possa essere utile alle aziende. Attenzione, avete letto bene: solo alle aziende.
Google Hire: come comincia
Stando alle informazioni disponibili, il progetto nasce a partire da una startup promettente acquistata da Google l’anno scorso per svariate centinaia di milioni di dollari. La compagnia Alphabet che possiede Google l’ha inglobata nel suo reparto “business” e implementata.
Dicevamo che Google Hire si rivolge, a quanto pare, solo alle aziende, anche se non è del tutto chiarito il meccanismo con cui possa funzionare. Qualcuno ipotizza che questa scelta sia stata fatta per marcare una differenza rispetto ai competitor, quali LinkedIn, appunto, e siti affini. Che sono davvero tanti, più o meno grandi.
Google dalla sua però ha una capacità di profilazione senza paragoni e non da ultimo una banca dati di utenti sterminata. Potrebbe mettere al servizio di chi cerca candidati un algoritmo intelligente per la ricerca, la valutazione e la scrematura dei candidati.
Per inquadrare meglio la scelta di Google varrà la pena ricordare che la strategia globale sembra essere quella di sviluppare tool per incrementare la produttività: insomma, non le relazioni sociali amicali, ma i rapporti professionali. Una scelta di campo, quasi necessaria, vista la presenza di agguerriti competitor nell’ambito social (dove Google non ha fatto decisamente una bella figura).
A rafforzare questa ipotesi il fatto che gli utenti di Google Hire saranno gli stessi di G Suite, cioè quell’insieme di software sviluppati da Big G per il lavoro. Google Hire quindi sarebbe un ulteriore strumento messo a disposizione nel pacchetto che consentirà di gestire, controllare e aumentare le nostre reti lavorative.
Staremo a vedere. Per intanto ci si può iscrivere ad un servizio che mantiene aggiornati sulle ultime novità del nuovo giocattolo di Google.