Google Translate: per promuoverlo c’è un ristorante
Serviva qualcosa di eccezionale per promuovere Google Translate ed ecco l’idea innovativa di Big G: entrare anche nel campo della ristorazione. Ma come?
La risposta è semplice. Google ha inaugurato momentaneamente un ristorante a New York: infatti Small World – questo il nome del locale- ha aperto Venerdì 15 Aprile e chiuderà questa sera, Lunedì 18 Aprile. I clienti in queste 4 serate sono stati invitati a tradurre il menù attraverso le funzionalità di Translate.
Perché un ristorante per Google Translate?
L’idea può sembrare molto strana e, se analizzata superficialmente, può essere vista soltanto come una trovata pubblicitaria. Invece c’è molto di più dietro a questa scelta. Della parte tecnica, ovvero quella legata alla funzionalità e all’utilizzo del traduttore “made in Google”, abbiamo già parlato.
Resta adesso da analizzare il valore simbolico che si cela dietro questa manifestazione. Partiamo innanzitutto dalla tipologia di menù presentata ai clienti: si potevano scegliere specialità asiatiche, israeliane, messicane e afro-asiatiche-americane. Questa offerta per rappresentare il multilinguismo.
Passiamo adesso all’hashtag utilizzato per la manifestazione, ovvero #EveryoneSpeaksFood. Dentro a queste poche e semplici parole si ritrovano due concetti fondamentali di Google e del suo fidato Translate:
- abbattimento delle barriere: il cibo è universalmente riconosciuto per essere un elemento di unione, di aggregazione e di condivisione. Proprio sfruttando queste 3 leve si è cercato di far conoscere alla clientela gusti e sapori mai assaggiati prima. La metafora qui potrebbe rientrare nel concetto che anche attraverso Google Translate è possibile con pochi clic iniziare a conoscere idiomi diversi e sconosciuti ai più.
- condivisione: i clienti durante la serata erano portati emozionalmente a sentirsi parte di un qualcosa di straordinario e quindi con l’hashtag si è cercato di far condividere le sensazioni e gli stati d’animo provati.
La manifestazione porterà agli obiettivi prefissati?
Dopo aver raccontato cosa – secondo noi, nda – si cela dietro questa innovativa manifestazione, dobbiamo passare adesso all’analisi dei risultati. A giudicare dal sentiment dei tweet sembra che l’iniziativa abbia funzionato e abbia raggiunto il suo obiettivo principale, ovvero quello di far conoscere a sempre più persone le funzionalità del traduttore. Però in maniera emozionale e anticonvenzionale.
Che dite? Secondo voi ci sono riusciti?