Houseparty: come funziona la videochat di gruppo di tendenza

Facebook e Snapchat potrebbero avere un concorrente in più, almeno per quello che riguarda i più giovani. Si chiama Houseparty ed è un’applicazione, lanciata nel 2016, che permette agli utenti di effettuare videochiamate di gruppo fino ad un massimo di 1o persone. Nonostante la giovane età i numeri sono già molto interessanti: 1 milione di utenti attivi al giorno, 20 milioni di utenti totali coinvolti in un solo anno ed il 60% di questi sono al di sotto dei 24 anni. Non solo, infatti ogni utenti trascorre in media su questa piattaforma circa 51 minuti, contro i 50 di Facebook ed i 30 di Snapchat. Le premesse dunque non sono niente male.
Houseparty: le funzionalità dell’app
Houseparty è una startup nata solo lo scorso ma che ha già raccolto 50 milioni di dollari per un unico obiettivo, quello di sviluppare un modello altamente performante per quanto concerne le videochiamate. A differenza dei competitor che invece permettono di effettuare più azioni e tutte completamente diverse tra loro.
L’applicazione è innovativa e presenta molte caratteristiche mai viste prima. Innanzitutto è disponibile una modalità fantasma che permette agli utenti di collegarsi senza però farlo sapere agli amici presenti. Poi, all’interno di una videochiamata, è possibile inviare messaggi di testo solo a uno dei partecipanti senza informare gli altri, ed infine ogni utente può decidere di inserire alcuni amici tra i “preferiti” permettendo così un avvio di chiacchierata più rapido.
Ma come funziona Houseparty? Utilizzare l’app è molto semplice, infatti, una volta scaricata, sarà sufficiente creare un profilo inserendo indirizzo di posta elettronica, nome utente e password. Successivamente, per finalizzare l’iscrizione, sarà necessario inserire il proprio numero di telefono. Una volta registrati sarà necessario aggiungere amici tramite nome utente o numero di cellulare. A questo punto avviare una videochiamata è facile: si dovrà creare una “room” e invitare gli amici con cui siamo interessati a “parlare”.
Un’applicazione dunque che sta già ottenendo buoni feedback. Vedremo se sarà un fuoco di paglia oppure se alcuni colossi dovranno iniziare a prendere le contromisure.