Cosa si intende quando si parla di “immagine coordinata” in relazione ad un’azienda? Potrebbe sembrare un vago e generico appello ad utilizzare una comunicazione sempre coerente. Esistono invece precise regole, semplici e chiare, di cui la coerenza è solo un aspetto, perché l’identità del brand sia mantenuta, ribadita e rafforzata, in modo coordinato, offline e su tutti i social network. L’immagine coordinata di un business non è legata ad una politica estemporanea, a decisioni non programmate, ma coinvolge un’analisi dei vari asset di un’azienda e necessita di una serie di considerazioni, tool e accorgimenti.
Immagine coordinata: l’Audience
Le metriche di Facebook insights, di Twitter Analytics o di Google Analytics non mentono. Così come i dati offline, raccolti tramite varie fonti, sui nostri clienti. Possiamo sapere la fascia d’età prevalente del nostro pubblico, se si tratta di uomini o donne e in che percentuali, sapere le loro preferenze e i loro gusti, capire se utilizzano prevalentemente pc o mobile e analizzare il loro comportamento nel nostro sito o nel nostro profilo social, tanto per menzionare solo alcune delle tante possibilità.
Bisognerà stabilire quindi quali sono, tra tutti i possibili utenti, i clienti a cui vogliamo rivolgere il nostro messaggio. Bisogna, come si dice, “segmentare” il mercato e creare un’immagine coordinata (con precise caratteristiche) che si rivolga prevalentemente a quella specifica fascia.
Che avrà gusti ben determinati in fatto di linguaggio, acquisti, comunicazione non verbale o verbale, conoscenza dei trend e orientamenti di vario genere. Avere ben presente a chi ci si rivolge è il primo elemento fondamentale di una strategia a lungo termine.
Immagine coordinata: l’importanza della coerenza
Capita a volte di voler rifare la grafica di un sito, di un logo, o di cambiare il proprio slogan. A questo proposito, bisognerà tenere presente che una delle regole cardine della pubblicità è che il nostro marchio deve essere associato a caratteristiche stabili nel tempo. Non bisogna certo ricordare come marchi “storici”, ad esempio nella loro comunicazione televisiva, puntino sempre sulla riconoscibilità, al punto da riutilizzare i loro jingle, magari rinnovati superficialmente, a distanza di decenni.
Si tratta, appunto, di un esempio di coerenza. Grafica e messaggi quindi devono essere “resistenti” negli anni, uguali per il proprio biglietto da visita o per il proprio messaggio pubblicitario. Eventuali “restyling” devono coinvolgere tutti i canali che utilizziamo. Anche i messaggi nei social network, con delle eccezioni, devono esserlo. Anche se come abbiamo visto, le differenti piattaforme necessitano di differenti accorgimenti.
Immagine coordinata: l’identità
Se è vero che la comunicazione è mediazione tra le diverse identità degli interlocutori, è altrettando vero che in questo processo si deve ricordare, con una certa frequenza, in modo assertivo, l’identità del nostro brand e i valori ad esso associati.
Che si tratti di un’azienda giovane che si interfaccia con il web in modo informale, ad una realtà aziendale consolidata dai toni più professionali, ad un altro tipo di attività innovativa, bisognerà badare a che le caratteristiche salienti che ci identificano siano rispettate anche nella comunicazione, nei messaggi, nelle risposte ai nostri clienti.
Questa identità è tanto più forte, riconoscibile e quindi potenzialmente capace di essere ricordata se possiede una caratteristica peculiare che ci distingue dai nostri concorrenti. Immagine coordinata: quali mezziAvere un sito web è, superfluo ricordarlo, essenziale. Avere a disposizione del materiale pubblicitario con il proprio logo lo è altrettanto.
Tuttavia spesso si abusa di questi mezzi, tendendo a sovraesporlo, in un eccesso controproducente. E’ forse meglio pensare di utilizzare logo e slogan solo in determinati spazi, in modo da valorizzarlo al meglio. Questo significa pensare attentamente a chi possa possedere oggetti del nostro brand, se dipendenti, collaboratori, venditori, clienti o potenziali clienti.
Immagine coordinata: un tocco di colore
I consigli per quanto riguarda la psicologia dei colori da utilizzare per l’immagine pubblicitaria dell’azienda si sprecano. Le scelte cromatiche sono state analizzate perfino in ambito neuroscientifico, e sono state usate intuitivamente prima e con cognizione poi nel visual merchandising, quindi eviteremo di riproporvi una selezione di pantoni più attraenti degli altri.
Ci limiteremo a dire che per quanto riguarda colori, e grafica, bisognerà considerare se il logo che attualmente la vostra azienda possiede è abbastanza moderno e riconoscibile, se necessita di un restyling, magari per proporsi sul web con rinnovata efficacia, o se invece sia meglio mantenere un’immagine tradizionale già affermata.
Un aspetto basilare da considerare: basti pensare ai restyling di colori e logo che i brand più noti, come la FIAT, ultimamente, hanno pensato per “svecchiarsi”.
Avere un’immagine coordinata: i benefit
Ad di là dei principi guida elencati, la coerenza della propria brand identity è importante perché trasmette immediatamente e inconsciamente un messaggio di solidità, rassicurante per il consumatore.
Per non menzionare la cosidetta brand awareness, di cui si parla molto ultimamente. Sul lungo termine, tenere presenti le linee guida dell’immagine coordinata permette a tutti i settori dell’azienda di aumentare e migliorare le proprie dinamiche interne ed esterne – ecco perché i grossi marchi insistono molto, e a ragione, sulla coerenza delle proprie politiche -, di essere conosciuti se si è in una fase di espansione o di di essere riconosciuti se invece si è una realtà già da qualche tempo attiva.
Avete altri consigli per quanto riguarda l’identità di un’azienda? Fateceli sapere nei commenti.