Cosa cambia nel mercato del lavoro: dimenticate l’ISTAT e chiedetelo a LinkedIn Talent Buzz 2017. Forse può suonare un po’ esagerato, ma come abbiamo rilevato altrove, LinkedIn potrebbe avere i numeri e le metodologie giustee big data per vedere cosa succede a livello di domanda, offerta e assunzioni.
Rispetto allo scorso rilevamento, che sanciva che il belpaese era il paradiso delle Startup, il LinkedIn Talent Buzz 2017 vede una crescita del settore identificato da media ed istituzioni con il termine di “Industria 4.0”.
LinkedIn Talent Buzz 2017: la ricerca
La ricerca in sé, come ovvio, ha coinvolto globalmente numeri superiori a quelli che analizza il nostro ufficiale Istituto di Statistica, l’ISTAT. E’ stata effettuata infatti prendendo in esame 500 milioni di profili, all’interno dei quali 10 milioni (ovviamente anonimi) erano italiani.
Una prima occhiata alla mobilità della forza lavoro italiana ci rivela un leggero e accresciuto dinamismo di tre settori: tecnologia in primis, in secondo luogo della produzione industriale, seguiti da architettura e ingegneria. Tutti questi settori crescono di circa l’1% rispetto l’anno precedente.
Cosa significa? Significa che esistono settori che riescono a vincere i venti di crisi e grazie anche agli strumenti come i social network per il recruiting si rinnovano e crescono. Troppo poco?
Se le Istituzioni sono lente, gli utenti sono sempre più smart
Il LinkedIn Talent Buzz 2017 evidenzia inoltre una migrazione da grandi aziende alle PMI. Sembra che molti lavoratori italiani puntino molto sull’autoimprenditorialità. Crescono infatti le società a persona unica (partite IVA, lavori in proprio) del 5%, e le aziende con un numero di dipendenti fino a 10. In quali settori? Software, tecnologia, (8%) e servizi tecnici (5,7%).
Se i piccoli crescono, calano quindi i grandi.
In flessione per quanto riguarda le assunzioni dell’1% le grandi realtà fino a 1000 dipendenti, e anche quelle ancor più grandi dei settori Telecomunicazioni e Vendite, in diminuzione rispettivamente del 2% e dell’1%. Crescono quindi gli imprenditori di quasi il 4%, e settori come il marketing e la finanza.
LinkedIn Talent Buzz 2017: ma che Brexit
LinkedIn sembra registrare un dato interessante, per quanto riguarda le migrazioni. Nonostante le conseguenze della Brexit, date per disastrose ma ancora tutte da definire, i talenti nostrani non sembrano farsi influenzare e scelgono ancora con frequenza il Regno Unito come destinazione per il proprio futuro lavorativo. Come l’ha determinato LinkedIn? Naturalmente con il cambio di residenza.
Al Regno Unito si aggiungono Svizzera, Germania, Spagna e Francia. Insomma, italiani molto europeisti. Cosa vendono sul mercato del lavoro i nostri connazionali? Formazione, Design, Ricerca. Sempre molto richiesti anche gli Ingegneri italiani. Si registra anche una significativa importazione di talenti: Brasile, 21%, Russia, 10%, e India, 8%.