A differenza di quanto si possa pensare oppure ipotizzare, anche sua Maestà Facebook può essere battuto, o quanto meno fatto ragionare. A dimostrarlo è storia di LitterGram, una piccola app sulla raccolta dei rifiuti, creata da Danny Lucas, al fine di rendere social la lotta contro l’abbandono dei rifiuti, grandi o piccoli che siano. Un problema divenuto molto grave al di là della Manica dove, dal 1961 ad oggi, l’immondizia lasciata per strada è aumentata 500% e dove ogni 12 secondi un cittadino britannico getta per terra qualcosa.
Come funziona?
LitterGram funziona in maniera molto semplice. Si basa sul fotografare i rifiuti, ingombranti o meno, che si possono trovare ai bordi delle strade, città o in altri posti. Queste foto poi, con allegata la posizione GPS vengono caricate sul social network, in modo che si possa intervenire per poterli venire a rimuovere. Una app dal pollice verde, il cui fine è quello di combattere l’incuria e il degrado che si crea quando divani, materassi, frigoriferi e tante altro si è purtroppo abituati a vedere. La app, il cui motto in qualche riprende quello della campagna elettorale per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump “”Let’s make america great again” mentre su LitterGram è “Making Britain Great Again“, è disponibile per i dispositivi Android e iOS, è però solamente scaricabile in Gran Bretagna, dove la zona dove è particolarmente utilizzata è quella del Kent.
La lotta con Facebook
La possibilità di caricare foto in maniera social, il poterle geolocalizzare e il fine del nome della app di Danny Lucas in -gram, non poteva non mettere in allarme la società di Palo Alto. Troppe a loro avviso le somiglianze con il più ben noto social network di foto Instagram, divenuto di proprietà di Mark Zuckerberg, i cui legali chiesero a Lucas di cambiare il nome della app. Questa all’epoca registrava solamente sui 124 mila abitanti della zona di Tonbridge and Malling nel Kent dove Lucas lavorava con la sua app, in accordo con le istituzioni locali. L’inventore della app ha cercato quindi di mettersi in contatto direttamente con Zuckerberg per potergli spiegare il fine di questo strumento. Alla fine con un videomessaggio ed una lettera indirizzati al fondatore di Facebook gli hanno fatto cambiare idea. Se non fosse servito era comunque pronto un piano B: la app da LitterGram avrebbe cambiato nome in TrashTag.