Machine Learning, un termine che a molti potrebbe non dire niente ma sarà uno degli obiettivi futuri di tutte le più grandi aziende IT del mondo.
Si tratta in pratica di sviluppare computer, macchine e quant’altro che siano in grado, oltre a correlare dati e metterli insieme in modo sempre più veloce, di interpretare la realtà e sapersi “muovere” con risposte soddisfacenti nella diverse situazioni.
Quando si parla di colossi dell’IT non si può evitare di parlare di Facebook. Proprio la società di Zuckerberg & Co. in questi giorni ha presentato il suo Deep Text, un software capace di interpretare e passare al setaccio migliaia di post al secondo e di comprendere per ognuno di esso il senso del contenuto.
Perché è importante sviluppare il concetto di Machine Learning?
Grazie alle nuove tecnologie sono sempre di più i messaggi che vengono scambiati attraverso le diverse piattaforme e nei diversi momenti della giornata. Facebook, da sempre molto attento all’utenza e alle sue richieste, non poteva evitare di interessarsi allo sviluppo di una piattaforma del genere.
Grazie al Deep Text, Facebook potrà capire quali servizi vengono richiesti con sempre più insistenza e che ancora non ci sono, oppure comprendere come rimuovere in maniera automatica i post offensivi, e molto altro ancora.
Ma cos’è il Deep Text?
Deep Text, applicazione che si lega al concetto di Deep Learning, è uno strumento che dovrà insegnare ai computer a comprendere ed interpretare i testi. Un compito non da poco visto che finora i risultati non sono stati molto soddisfacenti nei precedenti tentativi.
Facebook però, basandosi sostanzialmente su testi, aveva necessità di fare un passo avanti e questo strumento dovrà trovare una relazione tra le parole, riuscendo a identificare anche gli errori grammaticali e ortografici, ed infine riuscire ad estrapolarne un senso compiuto.
Una novità non da poco e che potrebbe comportare notevoli cambiamenti nei prossimi mesi e anni: Facebook, insieme ad altre potenze, ha già accettato la sfida del futuro. Vediamo cosa ne verrà fuori ma per adesso la sensazione è che ci sia ancora necessità della mano dell’uomo, almeno per quanto riguarda la definizione del contesto.