Marketing emozionale: come persuadere con le emozioni
Siamo dei consumatori semplici: vogliamo dedicarci ad acquisti fatti con logica e ci facciamo fregare dal marketing emozionale.
Questo strumento chiamato marketing emozionale è fondamentale per tutti gli analisti del settore, perché è ciò su cui possono e devono far leva se vogliono modificare il comportamento di un consumatore troppo attento ai conti e portarlo ad acquistare un bene che la ragione gli negherebbe.
Il marketing emozionale è paragonabile all’amore quale soggetto in grado di fare scelte tanto belle quanto a volte errate.
Ma che cos’è questo tanto chiacchierato oggetto dell’articolo di oggi? Scopriamolo insieme.
Marketing emozionale: la calamita per gli acquisti
Le pubblicità cartacee, televisive e sui tanto amati ed agognati social network utilizzano il marketing emozionale per arrivare a toccare la sfera emotiva dei consumatori con la stessa rapidità ed incidenza con cui una Ferrari sfonda il limite di velocità in tangenziale.
La persuasione cattura l’attenzione del consumatore medio, conquistando il suo cuore ed uno dei due emisferi del cervello.
Il marketing emozionale causa nella testa dei consumatori sedotti dialoghi di questo tipo:
- Questo prodotto della marca X è bellissimo!
- Ma costa troppo, non posso comprarlo
- Però se facessi uno strappo alla regola e lo acquistassi….
- Ma dovrei vendere un rene e l’intero stipendio mensile…
- Ma se lo comprassi sarei la persona più felice di questo pianeta
arrivando così alla decisione di acquistare il bene tanto desiderato ed altrettanto costoso.
Questi dialoghi tra l’angioletto “razionalità” e il diavolo “marketing emotivo” vengono monitorati dalle aziende.
Nell’epoca pre-social network vi era un dispendio di tempo da parte degli analisti che dovevano affidarsi a strumenti quali i sondaggi e che avevano necessità di scendere in campo, o meglio nei negozi, per poter monitorare la clientela e comprendere in poco tempo il loro comportamento.
Oggi i social network hanno messo a nudo le scelte degli stessi consumatori e facilitato il lavoro degli analisti di settore.
Gli User Generated Content hanno dato una grossa mano perché condivisi in tempi rapidissimi e soprattutto perché tutt’altro che altamente costosi, visto che sono contenuti che vengono creati dagli utenti e condivisi con amici e conoscenti sulle piattaforme social.
Bisogna aggiungere che il 76 percento delle persone si affida maggiormente ai giudizi degli utenti che a quelli dei brand.