Micro Moments: cosa sono nel digital marketing
Il futuro di internet è il video anche oltre You Tube ed è questo il momento giusto per le aziende per mettersi al passo con i tempi anche sotto questo aspetto. O meglio il micro moment, dal nome del nuovo trend del consumo della Rete da parte dell’utente medio nonché nuova sfida per il marketing. Con questo termine si intende quelle piccole parti della giornata, magari mentre non si ha da fare, in cui ognuno di noi si rivolge a internet per soddisfare un suo bisogno. Ecco durante questo (breve) spazio di tempo si può catturare l’utente e spostare il suo interesse da quello per cui era ‘entrato’ nella rete verso qualcos’altro.
Micro Moments: social moments
Anche i principali social network si sono messi al passo: a settembre Twitter ha lanciato “Moments”, con una lista di momenti importanti riguardo politici, celebrità o eventi importanti. Facebook ha pubblicato “Moments that Matter” con miliardi di post sui momenti più importanti della vita dell’utente.
Micro Moments: moment inspirations
Esistono quattro ispirazioni al micro moment:
- I-want-to-watch-what-I’m-into, desiderio di intrattenimento
- I-want-to-know, bisogno di apprendere e capire
- I-want-to-do, come fare qualcosa
- I-want-to-buy, voglio comprare.
La sfida per le aziende è ovviamente incrociare questa volontà di base degli utenti con le proprie aspirazioni di marketing. Come? Grazie ai video micro moment appunto. Secondo una stima di Google questo tempo è appena un minuto e 10 secondi visto che ognuno di noi controlla mediamente il telefono circa 150 volte ma lo usa per circa 177 minuti.
Micro Moments: cosa fare
Quindi è importante per le aziende rispondere punto su punto alle quattro esigenze degli utenti e dunque:
- capire in che momento farsi trovare
- Interpretare i bisogni dell’utente e come aiutarlo
- definire in che contesto l’utente ricerca le informazioni
- creare una comunicazione coerente che accompagni l’utente nella decisione.
Questo perché ormai è dimostrato che quando un utente medio si rivolge alla Rete per avere informazioni lo fa soprattutto in risposta agli stimoli esterni derivanti dalla pubblicità (circa il 66%) e dunque per passare da utente a cliente serve tutta l’accuratezza di una buona strategia di marketing. Il marketing ai tempi di Google.