Monitorare le conversazioni sui social media: 5 aspetti da analizzare
Monitorare le conversazioni: una best practice indispensabile, che non dovrebbe mai mancare nel toolkit di un marketer, è il monitoring dei social media. Anche per l’ascolto in rete è necessaria una strategia, che vi permetterà di non perdere ore preziose ricercando keywords a casaccio. Non solo sarà utile per capire se una determinata campagna della vostra azienda è stata utile o meno, ma potrà avere un impatto rilevante sulle decisioni future. Che tool utilizzare? Twitter’s Advanced Search, Google Alerts e l’ottimo Hootsuite.
Monitorare le conversazioni sui social media: perchè
Come ricordato dal team di Hootsuite, che di monitoring se ne intende, ci sono svariate ragioni per “ascoltare” il buzzing online. Il primo motivo è che in questo modo si possono conoscere i propri clienti e le loro necessità. In secondo luogo, si potrà guadagnare un vantaggio competitivo non trascurabile sui propri concorrenti. Terzo fattore, nell’attività di monitoring si verrà a contatto con una categoria di utenti molto importante: gli influencer.
Una volta focalizzata l’importanza del monitorare le conversazioni online, è quindi ora di passare al come. Bisognerà concentrarsi su di una lista attentamente scelta di aree e keyword correlate.
#1 Monitorare le conversazioni: il nome dell’azienda
Ovvio, no? La prima ricerca che probabilmente viene in mente. Ma fate attenzione. Non tutti conoscono la vostra azienda, e, soprattutto, non tutti digiteranno correttamente il suo nome. Nel monitoring dovete includere anche le potenziali storpiature del vostro brand. Un altro fattore da considerare è la possibilità che esistano nel mondo aziende, organizzazioni o utenti dei social network con un nome simile se non uguale al vostro, (c’è anche chi ha fatto la propria fortuna registrando un numero elevato di ipotetici domain name, o con il cybersquatting) quindi fate attenzione a non equivocare.
Altro tip: se trovate commenti negativi, non disperate. E’ gratificante trovate utenti che parlino favorevolmente della vostra attività, ma forse, paradossalmente, è più utile analizzare il sentiment negativo, che permetterà all’azienda di correggere e perfezionare le proprie politiche.
#2 Monitorare le conversazioni: prodotti e servizi
Immediatamente dopo il nome aziendale, si deve passare ad una ricerca capillare di prodotti e servizi offerti. Anche qui è facile intuire il motivo: gli utenti parleranno dell’azienda, ma potrebbero verosimilmente indicare un prodotto od un servizio specifico, che gli è piaciuto o meno. Una pratica successiva è quella di stilare una lista di gradimento, per verificare quale, tra servizi e prodotti, sono piaciuti di più. Per cercare di allineare anche gli altri prodotti e servizi alla performance con più successo.
#3 Monitorare le conversazioni: concorrenti
Una volta completata un’analisi su brand, prodotti e servizi, lo step successivo dovrebbe essere quello di “conoscere il proprio nemico”, cioè i propri concorrenti. Facile a farsi: create un’apposita lista di Twitter e popolatela con gli account dei competitor, i singoli account di manager di altre aziende, e affini. Settate Google Alerts con keyword appropriate. Questo vi permetterà di effettuare un’immediato paragone e stabilire, almeno a livello di “buzzing”, quale fetta di mercato occupate.
#4 Monitorare le conversazioni: influencer
Negli articoli del nostro blog abbiamo menzionato spesso questa categoria. Sebbene il ROI dell’uso degli influencer sia da considerare attentamente, si tratta di un segmento molto importante degli utenti, che ha un suo peso specifico. Gli algoritmi di Twitter ci propongono, a seconda delle categorie di interesse dichiarate, i migliori utenti in quel settore. Linkedin ci avvisa che potrebbero interessarci top influencer e che potremmo trarre beneficio dal seguirli, dopo un’analisi computerizzata del nostro curriculum. Quindi dovremmo individuare, anche grazie ai suggerimenti dei social network, i top influencer di nostro interesse nella nostra area geografica. Bisognerà osservarne il comportamento, i retweet, le conversazioni, e i topic di cui si occupano. L’optimum, naturalmente, sarebbe quello di coinvolgerli direttamente in una conversazione e interessare anche parte della loro audience.
#5 Monitorare le conversazioni: clienti
Nulla di meglio di una visione d’insieme di quello che vogliono i clienti. Anche qui, si potranno scegliere delle keyword appropriate su temi generali che possono interessare i consumatori, dei nostri servizi e prodotti e perchè no, anche quelli delle altre aziende. Questo ci permetterà di avere una panoramica per interpretare trend, passati e futuri, nel nostro settore.