C’è una cosa che l’uso abitudinario di Facebook, Twitter e compagnia forse non ci fa tenere in debita considerazione: la nascita e la diffusione di altre tendenze, come il Musical.ly Trend. Per la verità ne avevamo già parlato in qualche post precedente, ma ritorniamo sull’argomento perchè questa Applicazione made in China promette nuovi interessanti opportunità.
Il concetto che ha fatto la fortuna del Musical.Ly trend è semplice: coinvolgere gli utenti, specialmente quelli giovani, in un gigantesco contest canoro, ovviamente con filtri ed effetti che ormai spopolano sulle altre piattaforme per giovani, come Instagram e Snapchat.
Aprite l’app, registrate una ventina di secondi mentre cantate una canzone, applicate gli effetti e aspettate che i “musers”, la grande community di Musical.ly, vi noti.
Musical.ly Trend: due piattaforme in crescita
Per la verità le app di cui stiamo parlando sarebbero due, gemelle: Live.ly e Musical.Ly, dei due stessi creatori. Live.ly è la sorella minore, e cerca di sfondare nel mercato delle dirette streaming. Ma torniamo a Musical.ly, con qualche dato. 200 Milioni di utenti. Poco meno della metà è attivo mensilmente. Su Musical.ly vengono pubblicati 12 milioni di video al giorno. L’età degli utenti? Bassa: generazione Z, tra i 13 e i 24 anni. In Italia la app è così conosciuta che è stato organizzato un contest proprio a Roma, lo scorso maggio.
Uno dei motivi per cui ne parliamo è che dopo tre anni di gavetta, Musical.ly sembra matura (Vedremo come va per Live.ly, vista la diffusione dello streaming) per battere cassa. Ricapitoliamo: contenuti video, audience giovanissima (con a disposizioni cifre da spendere), social network fortemente caratterizzato e non generalista.
E le aziende lo hanno notato, tanto che uno dei muser italiani più noti, Luciano Spinelli, a 16 anni ha già un agente che si occupa della sua carriera di influencer. In America invece ad essere diventata un idolo dei giovanissimi è Ariel Martin, un’altra 16enne con doti canore che ha iniziato su Musical.ly per poi espandersi su Instagram, Youtube e Facebook, per un totoale di follower che si aggira oltre i 22 milioni.
Ma a fare più soldi forse è stato Bart Baker, uno Youtuber che ha intravisto le potenzialità di Musical.ly e Livel.ly e creato un modello di business vincente, che gli permette di guadagnare 15 mila dollari per una decina o poco più di video postati.
Presenti anche le vere e proprie star, come la Gomez e Ariana Grande. Le star della musica stanno cominciando a capire che i singoli lanciati su questo social hanno probabilità di diventare delle hit di successo, come sta già avvenendo.
Quanto vale, insomma, questo nuovo Musical.ly Trend?
Le cifre parlano di 500 milioni di dollari. Musical.ly, inizialmente pensato a scopi didattici, ha subito una trasformazione per l’uso che ne facevano gli utenti, e attirato l’interesse degli investitori, che per così dire ad ora tengono in piedi tutta la struttura. Come già avviene per Spotify, altro social musical quasi maturo per verificare la propria solidità con l’esigente Wall Street.
E ha suscitato l’interesse di Coca Cola, Nba, Kit Kat e una manciata di altri giganti, che cominciano a intravvedere le potenzialità del mercato dei teenager che amano la musica. Musical.ly è stata anche la piattaforma dove sono migrati molti degli utenti di Vine alla sua chiusura, per menzionare un aneddoto.
In più, i due creatori stanno aggiungendo una serie di feature per rendere sempre più completa l’esperienza social. Insomma, Musical.ly? Da tenere d’occhio, anche per i risvolti business.