Native advertising: sapere che cos’è e come funziona
Sono passati due anni dall’utima volta che abbiamo parlato di Native advertising, molti di voi, se non tutti, avranno anche dimenticato il post che pubblicammo allora, per questo per rinfrescarvi un pochino la memoria, ve lo riproponiamo qui: Native Advertising cos’è: come cambia il concetto di advertising. Oggi abbiamo deciso di riprendere in mano l’argomento per spiegarvi come ottenere il maggior numero possibile di profitti da questa promettente novità del mondo della comunicazione e della pubblicità.
Native advertising: che cos’è
Iniziamo con lo spiegare concretamente di che cosa si tratta.
- É un tipo di pubblicità contestuale che ha trovato un a rapida diffusione gli ultimi anni
- Un esempio può essere dato dall’inserimento di una pubblicità di scarpe da calcio all’interno di un articolo che parla di una partita di calcio
Native advertising: perché è meglio della classica pubblicità
Il Native si basa sul flusso di pensiero del consumatore ed è in grado di creare interesse e coinvolgimento superiori rispetto alla pubblicità tradizionale. Ecco perché è migliore di essa.
Native advertisinig: i cinque punti per renderlo efficace
Sostanzialmente i punti per rendere il vostro Native advertising efficace sono cinque e prima di spiegarveli nel dettaglio ve li elenchiamo
- Pensate olisticamente
- Selezionate il formato più corretto
- Pensate come un editore
- Fissate obbiettivi realistici
- Misurate e ottimizzate
Native advertising: pensare olisticamente
Che significa? Semplicemente creare una campagna omnichannel che sia cioè fruibile da più dispositivi possibile. É la natura stessa del native a permettere questo tipo di campagna, raggiungendo così tutti i tipi di consumatori compresi nel target di riferimento e di monitorare continuativamente l’efficacia della pubblicità in relazione al budget allocato.
Native advertising: selezionate il formato più corretto
Il secondo punto riguarda la selezione del formato più corretto. Tre sono le possibilità principali che avete a disposizione
- contenuto specializzato
- contenuto social
- contenuto in-feed
Ognuna di queste possibilità ha caratteristiche e benefici differenti motivo per cui è necessario qual è quella che fa al caso vostro.
Native advertising: pensate come un editore
Il terzo punto è pensate come un editore cioè
- assicuratevi che il contesto comunicativo sia effettivamente coerente con il contesto in cui viene inserito
- tono e stile della comunicazione devono integrarsi all’ambiente in cui quest’ultima viene proposta
Native advertising: fissate obbiettivi realistici
Quarto punto, obbietivi realistici cioè obbiettivi raggiungibili e coerenti con l’approccio scelto. Avendo ogni native caratteristiche e benefici differenti è bene scegliere attentamente le metriche per valutarne l’efficacia e gli scopi da raggiungere.
Native advertising: misurate e ottimizzate
Proprio perché esistono vari tipi di native è altamente consigliato valutare attentamente le modalità con cui proporlo al consumatore in modo da ottenere un approccio più coerente in relazione agli obbiettivi, al target e al mezzo utilizzato. Proprio per questo motivo non basta il native marketing, ma è necessario misurare e studiare diverse variabili per ottimizzare la campagnia.
- In un futuro prossimo il native offrirà interessanti possibilità
- Tuttavia è necessario approfondire caratteristiche e approcci di questa nuova modalità comunicativa, in modo da riuscire a sfruttare pienamenente le pecularità e i vantaggi conseguenti.
Fonte: Native advertising: cos’è e come farlo correttamente