News marketing digitale: SEO e IA, piccioni su Twitter, follow link
Ecco le news marketing digitale della settimana!
La fine dei banner pubblicitari
Per le aziende che vogliono attrarre i Millennials, la piattaforma mobile è il posto dove si trova questo settore dell’audience e spesso i prezzi per fare pubblicità sono altissimi. Ma i banner pubblicitari su mobile stanno perdendo la loro efficacia, facendo sì che le aziende debbano utilizzare altre strategie. Buzzfeed si rivolge ai Millenial (ed è composta da Millenial) ed è il leader indiscusso di questo spazio di marketing. Ha eliminato il bisogno di banner pubblicitari creando contenuti sponsorizzati si elevatissima qualità. Altri stanno seguendo l’esempio di Buzzfeed e questa sembra essere la direzione giusta al momento: creare contenuti brandizzati di qualità e aumentarne il valore tramite campagne social su Facebook, Twitter, Pinterest e StumbleUpon. Queste piattaforme social media sono eccellenti per promuovere su mobile e sono diventati il mezzo di distribuzione perfetto.
Fonte: Brandquarterly
Deep Learning – La fine dell’SEO come lo conosciamo
Dopo 15 anni, l’Head of search di Google ha lasciato la compagnia e il suo successore, John Giannandrea, ha lavorato all’Intelligenza Artificiale per Google (per esempio al RankBrain, ossia quella parte dell’algoritmo di Google che adesso utilizza IA per quelle richieste che il sistema non riusciva ad elaborare precedentemente). Questo cambiamento fa pensare ad un ulteriore cambiamento anche per l’algoritmo di Google andando in direzione dell’IA. Per dare energia all’IA, Google utilizza il deep learning, che viene anche chiamato sistema neurale, ossia un sistema di apprendimento che utilizza un modello matematico per mimare il funzionamento delle reti neurali umane. Questo vuol dire che sarà molto più difficile controllare i risultati e il meccanismo del sistema di ricerca, che potranno nascere problemi con il funzionamento dell’IA e che si potrà ottenere un’elevatissima personalizzazione delle ricerche.
Fonte: SocialMediaToday
Google mette in guardia i blogger sui follow link
Sul suo Blog, Google specifica quali sono le linee guide per i contenuti creati dai blogger in cambio di prodotti. In realtà l’algoritmo di Google non è in grado, ovviamente, di capire che relazione c’è tra un prodotto, un blogger, un articolo e un link, ma vuole semplicemente specificare quali sono le regole di base e quando i follow link sono appropriati e quando no.
Fonte: GoogleBlog
Piccioni che twittano riporteranno i livelli di inquinamento a Londra
Lo scorso settembre presso la #PoweredByTweets exhibition alla Somerset House è stata presentata una proposta chiamata ‘Pigeon Patrol’. L’idea era abbastanza semplice: dotare i piccioni di Londra di un piccolo monitor per l’inquinamento da tenere in uno zainetto così che potessero mandare dei Tweet dai cieli. Ovviamente un piccione non può effettivamente scrivere un tweet, tutti è automatizzato, ma l’idea vinse il premio all’esibizione ed è oggi diventata realtà con un team di ausiliari dell’inquinamento volanti al lavoro dai cieli di Londra.
“Over the course of three days, Plume Labs (@Plume_Labs) and DigitasLBi (@DigitasLBi_UK) will release ten pigeons wearing small pollution-monitoring backpacks. These lightweight pollution sensors, created by Plume, are stitched onto small fabric vests which fit comfortably on the pigeons and measure levels of nitrogen dioxide and ozone, the main gases behind harmful urban air pollution.”
Fonte: SocialMediaToday
L’apertura delle Email è in crescita
Secondo un nuovo report di Sign-up-to, l’apertura delle email nell’ultimo anno è aumentato dello 0,43% arrivando al 24,88%. Tra gli altri risultati nel report:
- Click-through rate (CTR): 3.42% (in aumento 0.29%)
- Unsubscribes: 0.52% (in diminuzione 0.03%)
- Click-to-open (CTO) rates: 10.88% (in aumento 0.09%)
- Unsubscribe-to-open (UTO) rates: 2.72% (in aumento 0.04%)
Fonte: Econsultancy
Facebook batte le email e Twitter nel servizio clienti
Secondo un nuovo studio di Eptica, tra Facebook, Twitter e le email è Facebook ad eccellere per quanto riguarda il servizio clienti. Nel settore del retail il servizio clienti risponde al 59% delle richieste su Facebook, al 55% delle email e al 45% su Twitter; solo il 10% invece risponde in maniera uniforme su tutti e tre i canali. Tra gli altri risultati:
- Il settore dell’intrattenimento agli ultimi posti, rispondendo solo al 38% delle richieste ricevute via Internet, seguiti dal settore del cibo (60% delle richieste), dell’elettronica (55%) e della moda (68%)
- Le richieste sui site delle aziende hanno un tasso di risposta del 66%, in aumento solo dell’1% rispetto al 2015
- Solo l’88% delle aziende (10% in meno del 2015) mette a disposizione l’email anche ai non clienti
- Twitter è il canale più veloce per ottenere una risposta con un tasso di risposta di 5 ore e 40 minuti, davanti a Facebook (6 ore e 36 minuti in media)
Fonte: Eptica
Cosa ne pensate? Vi siete persi le news marketing digitale della settimana scorsa? Le trovate qui!