In un’epoca di così vasta diffusione dei social, vale ancora la pena progettare e pubblicare una newsletter aziendale?
Secondo quanto riportato dal 2016 State of Marketing Research Report l’invio di email è ritenuto tuttora parte centrale della strategia dall’80% degli operatori del digital marketing. Il miglioramento nei tassi di consegna, la possibilità di personalizzare il messaggio, i processi di automazione e la segmentazione delle liste di utenti lo hanno reso nel tempo un affidabile strumento di marketing, molto più preciso e personalizzabile di un post pubblicato sui social.
Newsletter aziendale o DEM?
Una delle condizioni per fare in modo che la newsletter sia efficace è che sia inserita in una precisa strategia aziendale. È fondamentale quindi fissare un preciso obiettivo prima di incominciare a progettare i contenuti: vogliamo fidelizzare i nostri clienti? Oppure desideriamo incrementare le visite su una specifica pagina? Vogliamo offrire uno sconto o condizioni speciali di pagamento per un prodotto o un nostro servizio?
I contenuti
Se la newsletter ha un preciso scopo commerciale e quindi di vendere un prodotto o servizio, possiamo offrire sconti, promozioni, offerte lampo. Le piattaforme di email marketing offrono la possibilità di includere codici sconto personalizzati. Se stiamo vendendo un servizio o un’app, è opportuno offrire un periodo di prova gratuito in cui l’utente possa valutare la qualità prima di effettuare il vero acquisto o abbonamento.
Gli applicativi di email marketing rendono oggi possibile segmentare i nostri utenti in base agli acquisti già effettuati. Questo dà modo di preparare email fortemente orientate dalle preferenze del cliente stesso: dopo una vendita possiamo inviare un’email dove suggeriamo altri prodotti coerenti con quanto ha già acquistato e che riteniamo possano essergli utili o risultare interessanti.
Se invece lo scopo è quello di tenere viva l’attenzione dei clienti nei confronti del nostro marchio, ci sono numerosi contenuti adatti allo scopo. È necessario tenere sempre presente però che una newsletter per avere successo deve fornire valore concreto agli utenti.
Nel campo delle informazioni utili nella nostra newsletter aziendale possiamo offrire tips and tricks esclusivi sull’utilizzo dei nostri prodotti o servizi, oppure su un argomento inerente al settore in cui operiamo. Fanno parte di questa categoria i tutorials, le domande e risposte ai quesiti più comuni che i clienti ci hanno sottoposto. Possiamo intervistare esperti di settore che offrano risposte a domande mirate.
Un genere di contributo che può rafforzare l’immagine di un marchio è il case history di un cliente, che racconta con dati e fatti concreti il raggiungimento di un obiettivo aziendale ottenuto utilizzando i nostri prodotti e servizi.
Il formato che meglio si adatta a queste tipologie di contenuti è sicuramente il video, per l’immediatezza, la rapidità di fruizione e anche perché un video può essere non solo utile ma anche divertente.
E’ molto diffuso anche regalare contenuti di qualità come indagini di settore, dati utili per le attività del cliente, approfondimenti nella forma di e-book, slide, video, podcast scaricabili gratuitamente dall’utente che riceve l’email.
Ci sono alcune buone pratiche applicabili in generale, qualunque sia l’obiettivo della nostra newsletter aziendale.
- Focalizzare la comunicazione su un unico argomento preciso: questo farà risparmiare tempo ai lettori.
- Rivolgersi all’utente in modo diretto, chiaro e breve ci farà apprezzare da chi legge.
- Creare un buon equilibrio tra testo, spazi bianchi e immagini renderà la mail molto più chiara e leggibile.
- Utilizzare le immagini , senza abusarne, perché se è vero che contribuiscono ad aumentare il peso in Kb della newsletter è altrettanto vero che un’immagine azzeccata ha un forte potere attrattivo ed evocativo.
- Inserire una call to action: qualunque sia lo scopo dell’email è fondamentale spingere l’utente a compiere un’azione, che può essere scaricare un documento, leggere un articolo, vedere un video o raggiungere una landing page, primo passo del processo di conversione.
L’oggetto: elemento chiave per il successo della newsletter aziendale
È la prima cosa che il ricevente vede della nostra newsletter e spesso anche l’ultima, perché come ci suggerisce la nostra stessa esperienza, è guardando l’oggetto che decidiamo se gettare la mail o proseguire la lettura.
Come regola generale un buon titolo non deve superare i 70 caratteri complessivi e deve essere chiaro sui contenuti della email, evitando di alimentare false aspettative. Vanno esclusi anche gli inviti espliciti all’acquisto.
Possiamo far uso di cifre e anche di simboli, evitando però i simboli di denaro, la parola gratis e simili. Qui possiamo accedere ad un elenco di parole da evitare quando scriviamo l’oggetto di un’email.
Le piattaforme che offrono servizi di email marketing includono metodi di verifica affinché diminuisca la probabilità che il nostro messaggio finisca nella cartella spam.
Mobile first
Gli utenti che accedono alla rete mediante dispositivi mobile sono in costante aumento e ormai hanno superato in numero coloro che accedono a internet con un pc.
Occorre quindi che una newsletter aziendale sia innanzitutto pensata per utenti in mobilità. Il template grafico che utilizzeremo per realizzarla dovrà quindi essere responsive e l’oggetto del messaggio il più breve possibile per essere subito visualizzato per intero su uno schermo piccolo.
Anche la personalizzazione ha grande importanza: i messaggi in cui ci si rivolge direttamente al cliente, usando il suo nome sono meglio recepiti e in generale più graditi.
Analisi e attività di testing
Uno degli aspetti fondamentali per elaborare un’email aziendale di successo è l’attività di analisi delle statistiche di invio ma soprattutto l’attività di testing: fare più A/B test, nei quali potremo sperimentare diversi oggetti, testi, immagini, o call to action ci permetterà di capire quali sono meglio recepiti dal nostro audience, quali vengono letti di più, quali creano migliori interazioni.
Ma uno dei fattori chiave è un’attenta attività di analisi che ci permetta di conoscere la nostra audience nel dettaglio: più saremo in grado di segmentare la nostra lista in base ai gusti e alle esigenze dei nostri utenti, più la nostra newsletter aziendale risulterà gradita e utile.
Fonti: Writtent, Studio Samo