Seo 2017. Se fare scommesse è sempre un po’ rischioso, il team di Moz, nella persona del CEO Rand Fishkin, prova a prevedere gli scenari dell’anno appena iniziato con una serie di ipotesi. Intanto possiamo riflettere su quanto emerso, secondo Searchmetrics, nel 2016.
Cioè, innanzitutto, una maggiore rilevanza del contenuto ai fini del posizionamento. In pratica, la valutazione dell’omogeneità tra parola chiave e contenuto vero e proprio e una diminuzione della presenza delle keyword nel testo.
Poi, un’ulteriore affinamento dei risultati SERP di Google, testimoniato dall’aumento del tempo passato dagli utenti nelle pagine visitate. Sempre nel 2016 ci sono stati alcuni significativi cambi di tendenza “tecnici”, che riguardano l’html (in particolare i tag h1 e h2, aumentati, in special modo il secondo), la diminuzione dell’importanza dei backlink e l’aumento della rilevanza dei segnali provenienti dai social, elemento prevedibile e in continua crescita. Ma vediamo il 2017.
SEO 2017: il ruolo di Google
Moz si occupa prevalentemente degli USA, ma le tendenze ipotizzate per il mercato a stelle e strisce possono risultare significative anche per noi. Ecco la prima previsione di Fishkin: una crescita fino al 25% delle ricerche vocali su Google per la fine del 2017. Questo considerando che, almeno nel breve periodo, le ricerche vocali si “affiancheranno” a quelle tradizionali (mobile e desktop).
La seconda ipotesi è che Google consolidi la sua posizione di leader anche quest’anno. Gli internauti continueranno ad accedere alle pagine web prevalentemente dal motore di ricerca. Che, dati alla mano, ha un volume di traffico generato 11 volte superiore a quello di Facebook, che si propone debolmente come concorrente. Da notare anche che la terza posizione come sorgente di traffico è sempre occupata da Google, con Youtube, che da solo genera oltre metà del traffico prodotto da Facebook.
Il gigante avrebbe anche in serbo un’altra mossa: estendere la portata delle campagne pubblicitarie anche in altre pagine gestite dal motore di ricerca.
Piu interessante un’altra idea del CEO di Moz: secondo lui, nel SEO 2017 Pagerank includerà i dati sul comportamento degli utenti direttamente nei risultati. Finora, l’engagement era stato considerato solo in via sperimentale, a scopo di studio e lavoro. Nel 2017, diventerà ufficialmente parte dell’algoritmo di ricerca?
Twitter è salvo, Amazon in crescita, le app rimarranno le stesse
Fishkin ha parole rassicuranti per quanto riguarda Twitter, il cui futuro immagina roseo. Nonostante le mancate acquisizioni e il calo di iscritti, il CEO di Moz sostiene che la struttura della piattaforma, la sua interazione con la TV (qui un articolo sulla social TV in Italia) la consoliderà come social network preferito da giornalisti e influencer. E il combattere fake news e cyberbullismo? Twitter ci sta lavorando, ma la politica dell’azienda sembra rimanere quella della libertà di espressione prima di tutto.
E i ricavi di Twitter, nota a dir poco dolente? Sempre secondo Fishkin ci saranno, anche se non elevati.
Per quanto riguarda Amazon, invece, le voci sulla sua crescita sono leggermente eccessive. Tuttavia rimane un business su cui puntare. Secondo Fishkin arriverà ad una quota del 4% del traffico generato da Google. Un po’ pochino per parlare di concorrenza, ma ricordiamoci che Amazon ha una nicchia di mercato ben precisa, e il 4% rimane una fetta significativa, relativamente parlando.
Anche per il mercato delle app mobile non ci saranno grosse novità rispetto al 2016. Le prime 10 posizioni (che vedono Facebook, Facebook Messenger, Youtube tra le migliori) rimarranno quasi inalterate, con magari qualche scambio e poche o nessuna nuova sorpresa.
Vedremo se il CEO di Moz ha indovinato.