Social Media Fails: 5 fallimenti da cui si può imparare
Tutte le aziende che vogliono avere successo hanno uno o più profili social ma con questo si espongono ai social media fails, errori che segnano l’evoluzione, lo sviluppo e le azioni di un brand su internet.
Prima di capire quali sono i 5 fallimenti più importanti della storia social, dobbiamo ricordare che tutti possono cadere in errore, dai politici alle celebrità, dalle aziende di successo agli uomini e alle donne comuni. Il “problema” è tutto nella caratteristica principale dei social: sono accessibili e gratuiti per chiunque.
E così sembra che tutti siano tagliati per sfruttarli nelle operazioni di business. Non è così. Mark Mitchell per MySocialAgency ha individuato questi cinque casi esemplari di social media fails.
Social Media Fails American Apparel e l’importanza di rendersi conto
Rendersi conto della situazione e della gravità della situazione è cruciale. C’è chi come American Apparel non ha saputo farlo. Nel 2014, infatti, pubblicò un’immagine del disastro dello Space Shuttle Challenger durante le celebrazioni del 4 luglio, notoriamente passato alla storia per la grandiosità dei fuochi d’artificio. La scelta della società d’abbigliamento di pubblicare quella foto su Tumblr ha dimostrato noncuranza e mancanza di attenzione per una tragedia e questo ha fatto parecchio innervoriser il web.
Seattle Seahawks e la capacità di essere fuori luogo
Non rendersi conto di una situazione grave o essere fuori luogo sono entrambe situazioni imbarazzanti, soprattutto se capitano ad un brand. In occasione del Super Bowl in modo indelicato fu postato un confronto tra la lotta per la vittoria del torneo e la lotta degli afroamericani per i diritti. Un tweet talmente inappropriato che poi è stato anche rimosso dall’azienda.
Kenneth Cole e le promozioni che non cavalcano l’onda
Kenneth Cole ha pensato vene di sfruttare nel settembre del 2013 il suo marchio durante il conflitto siriano. Ha in pratica associato un prodotto del brand ad un capo di abbigliamento e ha fatto circolare il suo prodotto sfruttando la popolarità del confitto siriano. L’effetto boomerang è stato inevitabile e la creatività assolutamente disprezzata.
Epicurious e la voglia di essere i primi nei Social Media Fails
Dopo gli attentati alla maratona di Boston, Epicorious decise di cogliere la palla al balzo per collegare l’evento alla colazione proposta dal brand alimentare. Anche in questo caso fu scelta una soluzione fuori luogo e inappropriata, che dimostrò la scarsa consapevolezza della gravità della situazione. Il brand fu costretto a scusarsi dell’accaduto.
IHOP dalle frittelle alla frittata
IHOP ha promosso disperatamente le sue frittelle e lo ha fatto su Twitter varcando i limiti di genere e finendo in un labirinto sessista da cui è stato difficilissimo uscire. Invece che promuovere frittelle, ha finito per fare una frittata.
Bisogna quindi adottare una social media strategy mirata e specifica, pensare e controllare sempre i post/tweet che si pubblicano, cavalcare la tendenza non in maniere eccessiva ma in coerenza con la brand identity: il pubblico sul web è attivo e sensibile a ciò che pubblichiamo, è la nostra vetrina primaria per far conoscere l’importanza e il valore del prodotto/servizio.