Oggi parliamo di una startup tutta italiana: SpidWit. Di solito ci occupiamo di strumenti e tool provenienti per la maggior parte dal mondo anglosassone, Silicon Valley in primis. Frequentemente tuttavia capita di imbattersi in belle realtà in giro per il mondo, ed è con assoluto piacere che a volte ci capita di parlare di realtà completamente made in Italy.
Il copione è simile a quello di altri business: due informatici quarantenni, rispettivamente di Messina e Catania, De Luca e Parlato, curricula di presigio, che provengono dalla finlandese Nokia; un’idea per migliorare la vita dei social media marketer; una serie di incubatori di startup e business angel che co-finanziano l’impresa.
Nasce quindi SpidWit, (nome sia della startup che del software) nel 2014: un’applicazione desktop pensata per gestire con maggiore efficacia e facilità tutta la quantità di dati che chi lavora abitualmente sul web si ritrova nei vari profili social ogni singola mattina, non appena avviato il computer.
Ruolo di non secondo piano, dobbiamo precisare, l’hanno avuto anche tutti quegli incubatori che hanno creduto nell’azienda, la Digital Magics di Palermo e la Logos (società di consulenza che lavora nell’IT) che hanno acquistato parte del capitale sociale.
SpidWit: Scopri. Crea. Pubblica.
Per il momento, SpidWit vi aiuterà a gestire il flusso di informazioni proveniente da 3 social network: Facebook, Twitter e Linkedin. Lo scopo del programma, una piattaforma integrata, è ridurre il costo e il tempo del lavoro online, attraverso la gestione intelligente del content. Rivolgendosi quindi a tutti coloro che usano professionalmente web, sia che si tratti di PMI che di freelance. Magari che vogliono un’alternativa ad HootSuite.
Vera forza e cuore pulsante del software un motore “semantico” che ricerca in modo intelligente dentro Facebook, Twitter e Linkedin, tutti i contenuti che potrebbero esservi utili. Inoltre SpidWit mette a disposizione una serie di tool per l’editing e infine, per una parte di valutazione dell’attività, pubblica dei report con le apposite metriche sull’impatto e il reach del nostro lavoro.
In pratica: i social media manager potranno selezionare le migliori notizie, le migliori foto (ma non solo: i video, le gif, le citazioni che quotidianamente affollano il web e i suoi trend), editarle per i propri scopi, “schedularne” la pubblicazione e poi valutarne l’engagement. Tutto comodamente all’interno dell’applicazione.
Non contento, il team di SpidWit ha pensato ad un’ulteriore elemento: venendo incontro alla “moda” recente per gli assistenti virtuali (i cosidetti ChatBot, di cui avevamo parlato in precedenza qui) ha creato un bot dedicato che interagisce attraverso Messenger e assiste il social media manager a 360 gradi nella sua attività.
Non siete curiosi di provarlo? Se siete freelance, potrete provare la versione gratuita. Per le piccole imprese o le aziende di maggiori dimensioni esistono rispettivamente le tariffe light e premium, a seconda delle vostre esigenze.