Telegram: app bloccata in Russia, i motivi della censura
Quando parliamo di Telegram citiamo l’applicazione di messaggistica antagonista del più rinominato e scaricato Whatsapp.
Nonostante sia un’applicazione fruibile su più dispositivi in contemporanea e molto affidabile, c’è chi non la ama affatto.
I problemi per il servizio di messaggistica Telegram derivano dalla Russia e precisamente dal Tribunale Distrettuale di Tagansky, nella capitale Mosca, che secondo quanto riportato da Askanews ha deciso di porre un blocco a questa applicazione.
Ma cosa è successo precisamente?
I giudici hanno accolto la richiesta di blocco del servizio di messaggistica istantanea per rifiuto di condivisione dati col Governo.
Infatti i creatori di Telegram avevano risposto picche alla richiesta di Mosca di fornire agli organi governativi i dati riguardanti le informazioni degli utenti ed i codici di criptaggio, spiegando come fosse una richiesta necessaria per scovare terroristi che pianificavano attentati e che sfruttano la sicurezza dell’applicazione per non essere intercettati.
I legali di Telegram hanno annunciato che faranno ricorso.
Richieste a Telegram già nel 2017
Il contenzioso tra il governo russo e Pavel Durov (creatore di Telegram) ci riporta indietro di un anno.
La richiesta dei servizi di sicurezza russi (FSB) venne al tempo bocciata e Durov spiegò che
- la richiesta dell’intelligence russa era “tecnicamente impossibile da soddisfare”
- e violava i diritti dei cittadini sanciti dalla Costituzione russa sulla privacy della corrispondenza.
I duecento milioni di utenti che adoperano nell’intero pianeta questo servizio di messaggistica possono dormire sonni tranquilli, ma il problema maggiore continua a inondare la Russia dove, secondo quanto affermato da Amnesty International, l’ultima sentenza del Tribunale sancisce l’ennesimo attacco alla libertà di espressione online all’interno della Russia stessa.
Perché Telegram è meglio di Whatsapp?
Una domanda imperversa il mondo dei servizi di messaggistica istantanea: meglio Telegram o Whatsapp?
Se la battaglia dipendesse dal numero di utenti mondiali che lo utilizzano e dai dati riferiti al numero di download presenti, sancire il successo del servizio di messaggistica nella mani di Mark Zuckerberg sarebbe una cosa fin troppo scontata.
Fortunatamente l’analisi più concreta tocca il grado di sicurezza a cui gli utenti sembrano essere molto più interessati.
In questa ottica il successo di Telegram è indiscutibile e i fatti legati al patron di Facebook parlano ancora più chiaramente.