Telegram: perché è stato bandito momentanemente da App Store
Nei giorni scorsi Telegram era sparito, insieme alla sua versione leggera Telegram X, dall’App Store. La notizia si era immediatamente diffusa, specialmente su Reddit, e in molti si erano chiesti il motivo di questa eliminazione. Alcuni utenti avevano pensato ad un semplice errore di gestione nella piattaforma mentre altri che questa sparizione potesse essere in qualche modo collegata ai nuovi aggiornamenti previsti per la versione Android.
Telegram e la sparizione dall’App Store: perché?
Un mistero prontamente svelato da Pavel Durov, fondatore di Telegram, dopo le numerose richieste giunte sul suo account Twitter da parte dei suoi follower. Durov ha spiegato che Apple lo aveva contattato in quanto alcuni contenuti inappropriati erano a disposizione degli utenti della piattaforma e questo ha portato alla immediata rimozione dall’App Store, così come prevede il regolamento. L’azienda di Cupertino aveva però promesso che non appena fossero state adottate le contromisure del caso le due app sarebbero state reintegrate regolarmente.
La privacy e la sicurezza sono da sempre il fiore all’occhiello di Telegram. Per questo molti utenti si sono chiesti come sia stata possibile l’apparizione all’interno della piattaforma di questa tipologia di contenuti. E la risposta è in alcuni canali che utilizzano l’anonimato garantito per divulgare contenuti illegali, anche pornografici, nelle loro chat.
Ma Telegram, per essere disponibile nello Store, avrebbe dovuto implementare il filtro dedito a segnalare proprio i contenuti inappropriati: probabilmente all’interno del pacchetto dei nuovi aggiornamenti il filtro era stato temporaneamente rimosso e questo ha portato alla decisione, per fortuna temporanea, di Apple.
Dopo questo episodio Telegram ha prontamente sviluppato un nuovo “scudo” per i contenuti di questo genere e tutto ciò ha permesso all’app di tornare a disposizione degli utenti. Uno stop più lungo avrebbe probabilmente portato problemi più gravi. Quindi, come si dice in certe occasioni, “tutto è bene quel che finisce bene”.