Twitter down: cosa sta accadendo alla piattaforma di microblogging dal punto di vista dei ricavi? Succede che gli analisti sono stati impietosi nelle loro stime di crescita, o meglio di perdite, Twitter, ha fatto sì meglio del previsto, ma questo non è bastato ai mercati e il conto rimane pesantemente in rosso.
Twitter ha da poco presentato il suo report Q2, sul secondo trimestre del 2017, e i dati sono quelli che sono: utenti al palo (si parla di 328 milioni, che quelli rimangono, senza crescita o diminuzioni, che per i trend normali equivale praticamente ad un calo), più di cento milioni di dollari di perdite, revenue diminuite del 5%, introiti pubblicitari crollati dell’8%. Piccolo dato, consolatorio, che comunque non rimette certo in sesto i bilanci del gruppo, la vendita di dati, in aumento significativo. Una fetta troppo piccola dei guadagni complessivi, comunque.
Twitter Down: l’effimero effetto Trump non dura
Twitter è il social preferito da giornalisti, attivisti e, ovviamente politici. Se Obama continua ad essere un beniamino del pubblico (suo il tweet più condiviso della storia del social), anche Trump in modo paradossale ha contribuito a rivitalizzare il business di Dorsey.
Il fatto che l’attuale presidente americano sia letteralmente un fanatico della piattaforma (di cui, praticamente, abusa: non dobbiamo certo ricordare i refusi e le dichiarazioni controverse, che abbondano) aveva promosso un rinnovato interesse per la piattaforma, e il titolo era salito, anche se in modo congiunturale, fino al 40%.
Mancato effetto Trump a parte, accontanati per un attimo i milioni di dollari perduti, il dato che preoccupa di più è forse quello degli utenti, specialmente se lo si paragona ai trimestrali e agli anni precedenti: quale che fosse la situazione finanziaria dell’uccellino blu, infatti, questi ultimi aumentavano sempre.
Twitter down: qualcuno comprerà Twitter?
Molti adesso si scagliano contro Dorsey. Da lui si aspettavano decisioni più lungimiranti ed efficaci, e qualcuno arriva a mettere in dubbio la sua capacità di leadership e da CEO. Non sono bastati lo streaming video e altre novità: gli shareholder si aspettano una più decisa politica dell’advertising per monetizzare (ma questo non snaturerà la vitalità del mezzo?), e in borsa puniscono pesantemente il social, che arriva a perdere in alcune giornate anche il 14% (complice per la verità un’ondata negativa che ha coinvolto tutti i titoli tecnologici).
Il futuro di Twitter? Probabilmente un’acquisizione, se Dorsey non tira fuori un coniglio dal cilindro e se le cose non cambiano. Già tre mesi fa Goldman Sachs aveva prospettato per Twitter un futuro senza Dorsey, con altri timonieri al comando.
Si parlava di Google, Disney, Microsoft o Salesforce. E questo forse è il momento più adatto per una scalata, dato il costo favorevole delle azioni. Ma poi? Alcuni giornali ipotizzano per il Twitter Down uno scenario che non piacerà agli utenti più affezionati: si potrebbero comprare dati e account, trasferirli in qualcosa di nuovo, e lasciare morire la piattaforma. Una prospettiva davvero nera per Twitter.