Uber Movement. Quale può essere l’impatto di un disservizio della Metropolitana di Washington D.C. sul traffico stradale? Qual è l’effetto del traffico su strada nelle strade delle maggiori città Australiane? L’infrastruttura e i network stradali di Sidney possono reggere i flussi di automobilisti? Come cambiano i trasporti durante le festività a Manila? Uber Movement (a volte con l’aiuto tecnico e la partnership delle autorità locali) può rispondere a domande come queste.
Uber Movement è solo l’ultima delle novità del leader dei servizi di trasporto, dopo idee come UberEats sulla food delivery, per ora attivo anche in Italia, a Milano, dallo scorso Ottobre. Uber Movement è invece un’iniziativa dai risvolti potenzialmente molto utili in un altro senso, anche per le amministrazioni locali che vogliono capire come evolve il traffico, progettare nuove strade o apportare migliorie a quelle esistenti.
Probabilmente non si tratta di una decisione presa a caso, visto che Uber, nei suoi 6 anni di attività, ha sollevato molte perplessità e ha avuto qualche problema legale con governi e le associazioni di categoria. Ma si tratta di una mossa strategica. E ora, nonostante la rigida politica dell’anonimato dei dati forniti, Uber sembra uscire dall’ombra e dalla discrezione con una manovra intesa alla collaborazione con amministrazioni locali e regionali di tutto il mondo.
Uber Movement: gli annunci dell’azienda
Per ora i big data sono disponibili per un numero limitato di città, alcune americane, alcune australiane, alcune zone africane e una nelle Filippine: rispettivamente Washington D.C. e Boston, Sidney, Melbourne, e infine Manila. Ma Uber è attiva in oltre 400 località, e l’idea probabilmente è quella di estendere gli studi sul traffico di tutto il vasto mercato dell’azienda. Anzi, man mano che i giorni passano, più si aggiungono nuove metropoli.
I vertici fanno sapere infatti che si tratta solo di una prima iniziativa, a cui faranno seguito altre aperture. Uber, conscia dei problemi spesso drammatici legati alla viabilità, auspica una maggiore collaborazione con chi gestisce i centri urbani per sviluppare con loro legami più stretti. Come quella con L’IPA australiana, l’Infrastructure Partnerships Australia, che ha dato un’origine ad uno studio che verifica con attenzione la situazione stradale di Melbourne, Sydney, Perth and Brisbane.
Uber Movement: una mano tesa alle amministrazioni
E certo l’offerta è vantaggiosa. Le autorità, ma anche tutti gli “stakeholder” (associazioni legate alla viabilità, come abbiamo visto, oppure centri di ricerca di varia natura, cittadini, ecc.) potranno avere a disposizione i ricchi database e la professionalità dei team di informatici e statistici che lavorano del colosso di San Francisco per analizzare con maggiore precisione quanto avviene su strada.
La possibilità è quella di identificare con sempre maggior precisione le criticità dei caotici sistemi urbani e implementare le strategie per gestirli. Un’occasione non da poco. E una mano tesa che sembra voler venire incontro ai governi che in molte occasioni hanno storto il naso di fronte alla novità, innovativa certo, vincente, ma un po’ “disruptive” costituita dall’approccio dell’azienda.
In breve, verranno aperti dei siti dedicati, e tutti coloro che sono interessati potranno avere accesso ai dati. Nell’ottica di condividere tutta l’expertize di Uber.